Prima che sia troppo tardi…

La fibrillazione dei mercati, con i suoi attacchi speculativi contro l’euro, sta ponendo gli Stati di un’Europa affetta principalmente da sindrome acuta di cecità di fronte a un baratro sempre più abissale ed evidente. Fra questi spicca certamente l’Italia, con il suo pesantissimo fardello di terzo debito pubblico al mondo, caratterizzata inoltre da una serie di difficoltà interne che stanno minando persino la stessa credibilità dell’attuale Governo tecnico.
Alla base di questa mancanza di fiducia nei confronti del nostro Paese vi è senza alcun dubbio il fallimento di un’intera classe politica, che però continua imperterrita ad alimentare pericolose incertezze perché priva di un programma complessivo di lungo termine che possa garantire la continuità di un risanamento appena all’inizio da parte dei tecnici chiamati a tale arduo compito.

A tutto ciò si aggiungono le analisi allarmate di autorevolissimi commentatori e osservatori politici, dediti assieme ai mass-media a evidenziare ogni aspetto drammatico legato a una situazione economico-finanziaria divenuta ogni giorno sempre più esplosiva, che omettono colpevolmente di illustrare quelle “ricette semplici” che potrebbero per lo meno accomunare e rafforzare quell’impegno condiviso e richiesto alla società e all’intero popolo italiano nel fronteggiare la crisi.
Gli appelli più volte lanciati dal movimento astensionista politico CVDP vertono innanzitutto a rilanciare una democrazia più “attiva” ed “effettiva”, che scaturirebbe principalmente dall’applicazione del primo articolo della nostra Costituzione, che notoriamente attribuisce esclusivamente al popolo quella sovranità che bisognerebbe rilanciare.

La sovranità del popolo è stata in Italia depredata di fatto dai partiti, e quella maggioranza di elettori che stanno sempre più maturando la propria contrarietà e il proprio disappunto nei confronti di una classe politica a dir poco irresponsabile e inadeguata, non sarebbe più esclusa dal dialogo politico-istituzionale se venisse riconosciuto l’esercizio del loro pieno diritto all’astensione politico-elettorale.

Ammettere che è sovrano anche chi si astiene significherebbe infatti ridare piena luce alla maggioranza effettiva degli italiani, e questa operazione di democrazia “materiale” sarebbe senz’altro interpretata positivamente anche da parte dei mercati internazionali.

Così facendo, in breve tempo si ridimensionerebbe anche quell’enorme apparato di mestieranti della politica che abusivamente stanno razziando le ultime risorse di un’Italia ingessata all’inverosimile e ampiamente corrotta, evitando l’ulteriore ammanco di centinaia di miliardi di euro di risorse pubbliche che ogni anno politicanti parassiti stanno ancora depredando a una società che non ha invece da perdere neanche più un minuto.

Roma, 24 luglio 2012

la CVDP – Commissione di Vigilanza

per la Democrazia Partecipativa

(movimento astensionista politico per

il rilancio della sovranità popolare)

Antonio Forcillo, portavoce

Cell. 338-5867165

Mail: forcillotoni@alice.it – Twitter: https://twitter.com/#!/AntonioForcillo

Sito internet : www.cittadiniattivibernalda.it

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