Nell’ITALIA nostra, il 25 luglio del 1943 inizio’ la disfatta ed il 25 aprile del 1945 con l’epilogo di una tragedia.

Al Re, Vittorio Emanuele III di Savoia e al Duce, Cav. Benito Mussolini, furono oggetto di un comune destino. Il Re, Capo dello Stato ed il Duce, Capo del Governo e del Fascismo, innegabilmente ora, nel presente, liberta’ nel concedere lo spazio alle diverse opinioni, che piaccia o non piaccia, separatamente seppero interpretare con dignita’ e l’amore per la Patria. Il Re nonstante tutto salvo’ la continuazione dello Stato ed il Duce tradito per la seconda volta, non accetto’ la via dell’espatrio e difese da italiano, i valori alti della Patria.

Chi non si documenta sul passato della storia d’Italia perche’ convinto non possa servire al presente, commette il piu’ grave errore ai danni delle generazioni future. Detto questo ritengo necessario ricollocarmi mentalmente per qualche istante al periodo anteguerra dal 1935 al 1940 e successivo dal 10 giugno 1940 al 25 aprile 1945. Nel periodo d’anteguerra, chi scrive, un bimbo d’Italia: “figlio della lupa”, poi “balilla”, come lo furono tutti i bimbi del Regno d’Italia di tale periodo, comunque cattolico ed iscritto all’Azione Cattolica Italiana e consapevolmente di fede monarchica, pretendere che potessi conoscere ogni particolare cio’ che significo’ la politica ed il regime Fascista, francamente affermarlo sarebbe mentire e non desidero accostarmi. Una cosa posso affermarla: in quanto testimone oculare, allora vi era un popolo che lavorava, chi ai campi, chi nell’industria e chi impiegati e operai nelle varie strutture produttive governative e private ed un Regio Esercito, capace a difendere la Nazione, certamente gli stipendi non erano sufficienti, ma con il sacrificio di ogni singolo cittadino consapevole che l’Italia, allora non ebbe adeguate risorse per garantirci una migliore condizione di vita, ci assoggettammo e ci sacrificammo per il bene dell’Italia.

Non ci furono sprechi e quindi ogni cosa nel limite delle possibilita’ di allora funzionava nel senso positivo. Il Popolo Italiano fu disciplinato, anche i figli delle famiglie meno abbienti venne assicurato l’educazione e lo studio e l’analfabetismo cedeva il passo per una maggiore educazione culturale e civica, necessaria per un popolo che voleva crescere e migliorare le condizioni per una vita piu’ tranquilla e per un migliore futuro. Nessuno puo’ negare che all’epoca, le Ferrovie dello Stato percorsero lungo le sue reti ferroviarie e puntualmente furono le partenze e gli arrivi in ogni determinata Stazione. Molte furono le citta’ fondate in tale periodo e fu assicurato le pensioni con la costituzione dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e le strutture sanatarie che funzionarono ottimamente in parallelo all’ esigenze di quel periodo.

Nonostante il ventennio del regime Fascista, vi era un regolare Regio Esercito, che si reggeva con la Leva Militare, che molto contribui’ anche all’educazione dei giovani che con amore, servirono, obbedirono fedelmente la Patria. All’epoca, vi era la monarchia e chi regno’ fu Re Vittorio Emanuele III di Savoia, detto anche “re soldato”, concluse brillantemente la IV ed ultima Guerra Risorgimentale, sconfisse gli astroungarici, uno degli eserciti piu’ forti del mondo e condusse l’Italia alla Gloriosa Vittoria nel I Conflitto Mondiale.
Mussolini ebbe il merito di gestire una positiva politica interna ed estera che tra le tante cose avvio’ l’operazione’dello sradicamento della mafia e dove non fu possibile la neutralizzo’, promosse i Patti Lateranensi, che procuro’ armonia fra lo Stato e la Chiesa, le bonifiche di determinati territori, affronto’ con dignita la crisi economica del 1929 e resistette all’urto delle Sanzioni, che penalizzo’ l’Italia voluta dall’Associazioni delle Nazioni e l’inevitabile autarchia sostenuta con sacrificio da tutti gli italiani.

Nel periodo dal 1938 al 1940, l’ Italia avvio’ sfortunatamente rapporti sempre piu’ ravvicinati con la Germania e conclusasi con il Patto d’Acciaio e perfezionata dall’alleanza, definita l’Asse Roma-Berlino, cose che si rivelarono letali e catastrofici a causa di una guerra perduta e non voluta. Il Regno d’Italia di allora ed il regime Fascista, furono consapevoli ed insisttettero per non essere coinvolti nella II Guerra Mondiale, perche’ sapevano di non essere preparati, un regio Esercito organizzato, ma non dotato di armi moderne, poi quale interesse avrebbe avuto l’Italia a una guerra priva di un sostanziale presupposto che la potesse motivare, basta visionare una cartina geografica d’epoca per rendersi conto che il Regno con la politica del governo Fascista, possedeva o amministrava territori al di la, dei confini nazionali che spaziarono nel Continente Africano, dalla Libia all’Eritrea, Somalia e l’Abissinia e la Fondazione dell’Impero ed altri territori nell’Egeo, l’Istria, Fiume, Dalmazia, Albania ed una forte influenza e non ingerenza politica nell’area balcanica. Sacrificare tutto cio’ per rivendicare la Corsica? Nizza? E la Savoia? Pur considerandole legittime tali rivendicazioni territoriali, il rischio nell’affrontare un nuovo conflitto mondiale credo valutarono con attenzione la situazione con le parti sociali che costitui’ il Regno d’ Italia, perche’ Mussolini capo del Fascismo, non fu un dittatore assoluto, ma obbligato a rispondere al Re, capo dello Stato, vi erano i vertici del regio Esercito, la classe Aristocratica, il Clero della Chiesa Cattolica, la classe Imprenditoriale, i gerarchi del Fascismo, tutto questo rappresento’ il Popolo Italiano. Quindi, la Dichiarazione di Guerra, con il segno del poi, troppo facile criticare e accusare che fu un errore, ma nella bilancia non vi era il giusto peso della situazione. Vi e’ anche un’altro fattore poco chiaro come abbiano tratto in inganno i massimi responsabili dell’allora Regno e del regime Fasista? E le successive conseguenze a carico dell’Italia nell’essere caduta in una trappola mortale?

L’ennesimo mistero italiano non risolto in quanto non fu possibile effettuare alcuna verifica su documenti custoditi personalmente da Mussolini? Che nei giorni 25-26 aprile del 1945, furono trafugati, tant’e’, che Sir Winston Churchill, all’epoca capo del Governo della Gran Bretagna (Regno Unito), venne in Italia pochi mesi dopo, dalla fine del conflitto mondiale, nel tentativo di poter scoprire chi fosse il depositario del tesoro documentale che Mussolini custodi’ fino agli ultimi giorni della capitolazione del Repubblica Sociale Italiana? Detto cio’ non si puo’ dare credito, ma si presta meglio a un diversivo quanto fu diffuso ufficialmente che tale guerra mondiale si sarebbe conclusa nel giro di pochi mesi?

Quindi, piu’ si approfondisce l’argomento piu’ s’infittisce il mistero legato all’Italia, che alleatasi con la Germania, nel corso di un discorso di Mussolini, dal Palazzo Venezia in Roma, il 10 giugno del 1940 annuncio’ al Popolo Italiano, la Dichiarazione di Guerra alla Francia ed alla Gran Bretagna, con il triste e nefasto epilogo che tutti gli italiani di allora e suppongo parte degli italiani dei giorni nostri, lo sappiano. Ritornando al periodo del 25 luglio 1943, il Gran Consiglio del Fascismo sfiducio’ Benito Mussolini, il Duce se lo avesse voluto poteva fare arrestare tutti coloro che lo sfiduciarono, ma consapevolmente convinto di ricevere il reincarico, ma non fu cosi’, perche’ Re Vittorio Emanuele III, lo fece arrestare, non per disfarsene, ma per custodirlo, temendo che se Mussolini fosse uscito dal Quirinale sarebbe stato oggetto di sicura azione mortale nei confronti della sua persona.

La mozione di sfiducia nei confronti del Duce, fu negativa, perche’ tale errore politico la s’interpreto’ come un colpo di Stato nei confronti dell’Italia, l’inevitabile indebolimento del Regno d’Italia, ma soprattutto pericoloso, perche’ il contingente di truppe tedesche gia’ dislocate nelle varie citta’ d’Italia, furono trattenute o consegnate nelle loro caserme, ma allertate al minimo sospetto dell’ alleato Regno d’Italia, qualora pensasse a valutare un possibile armistizio, con le truppe alleate, cosa in quel momento superata, perche’ Mussolini fu sostituito dal Generale Pietro Badoglio, Maresciallo d’Italia, che costitui’ immediatamente il governo Badoglio e con il suo primo discorso al Popolo Italiano, Badoglio annuncio’ che la Guerra Continuava, questo fece credere a tutti gli affetti che l’Italia era ancora alleata alla Germania.

Fino alla data dell’8 settebre 1943, il regio Esercito, combatte’ a fianco dei tedeschi, ma nello stesso tempo, diplomatici al servizio del Regno d’Italia, avviarono trattative segrete con le truppe alleate per ottenere un’armistizio condizionato e separato. Cosa che non si realizzo’ perche’ gli angloamericani, offrirono senza possibilita’di mediazione all’Italia, l’alternativa della resa incondizionata. I militari al servizio del Regno d’Italia, dovettero attendere oltre un’anno, prima che fossero impiegati ad operazioni belliche, tale Regno, dopo essere stato riconosciuto dalla Russia, ottenne lo Status di Nazione Belligerante. L’epilogo si concluse, che il Re Vittorio Emanuele III, salvo’ la continuita’ dello Stato, e l’anno dopo, finita la guerra, cioe’ nel 1946, Re Vittorio Emanuele III di Savoia, adbico’ a favore di Re Umberto II di Savoia, Regno’ un mese, citato come “re di maggio”

I Partiti Italiani che si erano costituiti durante il periodo dall’8 settembre del 1943 decisero di indire un Referendum Popolare, fissando la data di tale evento politico istituzionale al 2 giugno del 1946. Ma chi decise che si votasse Monarchia o Repubblica? Perche’ decisero, quando il Regno d’Italia, ancora occupata dalle truppe angloamericane? E perche’ i cittadini italiani della Venezia Giulia e centinaia di migliaia di soldati italiani prigionieri di guerra ancora trattenuti nei campi di concentramento, furono esclusi da tale referendum? Ufficiosamente prevalsero i voti a favore della Repubblica, ma emersero molti dubbi su possibili brogli elettorali. Che dire di tutto cio?

Stessa sorte al Duce, Cav.Benito Mussolini, capo del Governo e capo del Fascismo che fu tradito la prima volta il 25 luglio 1943 su iniziativa di alcuni gerarchi fascisti, custodito su ordine del Re e saldamente protetto da oltre 200 Carabinieri, bene armati, in un rifugio segreto sul Gran Sasso e nel mese di ottobre del 1943, liberato da un manipolo di soldati tedeschi? Mussolini, scortato parti’ per un’incontro in Germania, poi rientro’ in Italia e costitui’ la Repubblica Sociale Italiana? Che recluto’ volontari per defendere la Patria? E’ quali furono le motivazioni perche’ passarono dalla parte di Mussolini? Non erano in pochi, ma una notevole forza militare di quello che fu il regio Esercito inclusa l’Aeronautica e la Marina, al Comando del Generale Rodolfo Graziani, Maresciallo d’Italia, con l’incarico di Ministro della Difesa del governo della R.S.I. Discutibile e misteriosa la posizione di Mussolini? Nonstante tutto, la Repubblica Sociale Italiana, ebbe comunque anche la funzione mirata a mediare e ridimensionare l’arroganza dell’occupazione tedesca, in quanto secondo l’ottica nazista, giudico’ l’Italia traditrice nei confronti della Germania. E come a tutte le cose, il momento della fine e la percezione della capitolazione della R.S.I.

Mussolini, cerco’ come trovare soluzioni per salvare i famigliari dei suoi piu’ fidati gerarchi dalle possibili rappresaglie contro le loro famiglie e con maggiore ragione anche i membri della sua famiglia. Il Duce rifiuto’ energicamente ad ogni proposta legata alla fuga o all’espatrio. Quello che voleva Mussolini, non era ne la fuga e nemmeno l’esilio, anzitutto non voleva altro spargimento di sangue ed evito’ lo scontro con i partigiani. Mussolini, si adopero’ con l’ausilio dei buoni uffici offerti dell’allora Sua Eminenza Cardinale Shuster Arcivescovo di Milano. I Contatti con il CLN, ci furono, ma senza alcun esito.

Pochi giorni prima del 25 aprile le forze al seguito di Mussolini calcolate a diverse decine di migliaia di soldati, disposti a difenderlo. Mussolini ripete’ ai suoi collaboratori, trovate un posto sicuro per attendere l’arrivo delle truppe angloamericane e consegnarci volontariamente a loro. Ma la triste sorte volle che fosse tradito da uno degli uomini che riteneva tra i piu’ fidati che lo consegno’ nelle mani dei partigiani. L’epilogo con un’azione di deplorevole giustizialismo mirato ad assassinare il Duce, Come dall’inizio di questo articolo, furono 2 condottieri ed ognuno agi’a modo suo e con l’identico destino nell’essere stati coinvolti nella buona e mala sorte un movimentato ventennio che nel primo e lungo periodo, fu provvidenziale. Ma nel periodo successivo e disgraziatamente nel mezzo di una guerra aspra e combattuta, ancora piu’ incerta la vittoria, che volgeva nell’ evolversi di presagi e veri segnali di sventue e catastrofi.

Quello fu il periodo della percezione del reale tracollo e della pesante ed immeritata sconfitta che penalizzo’ soprattutto il Popolo ed il Regno d’Italia Il Re, adbico’ e scelse l’esilio ed il Duce, capo del Fascismo. che fortissimamente volle evitare l’espatrio e spero’ invano un giusto processo, perche’ all’ultimo istante fu tradito per una seconda volta, infatti lo consegnarono non agli angloamericani, ma agli assassini.

Chiusasi la parentesi della mia immersione all’epoca dell’anteguerra, come citato dall’inizio dell’articolo, si evince che nel periodo che fu, l’Italia dovette non solo assoggettarsi a coinvolgersi nella II Guerra Mondiale, ma opporsi contro le grandi nazioni d’allora. Perche’ Voi politici del tempo nostro, Vi ostinate a persistere e a sostenere miracolose strategie ed a dovere sopportare nuove ed ancora piu’ pericolosi modelli d’austorita’, che impediscono la ripresa per un rilancio economico necessario alla nazione, onde evitare all’origine conflittualita’ e pericolose tensioni sociali.

Dovreste ammettere che molti degli errori politici istituzionali, sono da attribuire a precedenti governi. Come sono convinto che all’epoca del Regno e del Fascismo, alcune delle grandi nazioni premenano per un’Italia piu’ libera, democratica e sovrana, quindi uniformarsi totalmente alla logica filosofale delle democrazie occidentali.

Dal 1945 ai giorni nostri e bene ricordarlo, sono trascorsi 67 anni, interrogatevi, sono state davvero risolte le cose? Domani l’anniversario del 25 luglio 1943, A Voi politici, membri del parlamento, non pensate che la democrazia, i governi e strategie di mercato e nonostante l’ infelice introduzione dell’euro, moneta unica, con l’Europa impotente e sara’ sempre tale, perche’ l’Europa politica e’ improponibile in quanto utopia..Attualmente l’Italia con le nazioni dell’euro-zona, viaggiano tutt’insieme sulla via del non ritorno e diretti dritti, alla fase irreversibile dell’Euro o fallimentare? Sappiate che l’Italia, ieri, come oggi, regno si o no, dittatura corretta o sbagliata, repubblica e democrazia gestita bene o male, sara’ attacata dagli speculatori e dalle solite Nazioni.

Boston, 24 luglio 2012
On. Michele Frattallone, presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc., Consigliereeletto, tesoriere, membro del comitato esecutivo e presidente della Commissione, Istruzione Cultura ed Immagine del Comitato degli Italiani all’Estero (COM.IT.ES) della circoscrizione consolare di Boston, Massachusetts – USA –

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