Morto carabiniere in Afghanistan. Era un uomo.

Esplosione in Afghanistan, morto carabiniere. La notizia è già volata via, travolta da un susseguirsi di notizie più importanti, più interessanti, più attuali, già a distanza di poche ore. Se ne riparlerà al momento del funerale. Funerale di Stato, ovviamente. Ma sarà sempre una notizia non importantissima. Del resto, è morto un soldato mentre faceva il suo dovere. Ogni tanto muore un soldato mentre fa il suo dovere. E’ normale, naturale che ogni tanto un soldato muoia mentre fa il suo dovere. Era un uomo. Un uomo di trent’anni, con un figlio piccolino di appena otto mesi. Del resto, alla notizia non si deve dare eccessiva importanza, giacché più le si dà importanza e più risalta la responsabilità di coloro che si ostinano a tenere i nostri militari in terra straniera. Mi chiedo, alle volte: i responsabili non provano rimorsi di coscienza, giacché ritengono giusto non richiamare i soldati in patria, oppure ritengono giusto non richiamare i soldati per non avere rimorsi di coscienza?
Miriam Della Croce

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