TEMO CHE A FINE GIUGNO, PRIMI LUGLIO, SUCCEDA QUALCOSA…

Ultimamente, dopo aver ascoltato per molti anni, con attenzione e rispetto, i politici di tutto l’arco costituzionale italiano, ma anche europeo, sono stato preso da una anomala “certezza” : andando a sensazioni, a “naso” – si direbbe in gergo – faccio quasi sempre centro su ciò che penso, mentre quando cerco di ascoltare e dar fiducia a chi sta nella stanza dei bottoni, alias i nostri politici, la delusione mi coglie quasi al 100 %, e ciò, da almeno 15 anni a questa parte, includendo in questo periodo anche il governo tecnico che, pure lui, in base a sensazioni e non a ragionamenti, a mio avviso fra poco dovrà affrontare problemi più seri e gravosi rispetto a quelli che hanno sin qui logorato la vita economica e sociale del nostro Paese
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Quanto è successo per la Spagna non mi piace: il finanziamento europeo di 100 miliardi non risolverà nulla, come è successo per la Grecia a suo tempo, in quanto detti soldi sono stati dirottati tutti alle banche, le quali, saranno sì in grado di rimborsare i prestiti obbligazionari, ma non potranno certo migliorare il quadro economico, incentivando la crescita, diminuendo la disoccupazione che anche lì è alle stelle, per cui, una volta rimborsati parte dei prestiti obbligazionari, la Spagna si ritroverà allo statu quo ante, trascinando in questa scia anche l’Italia: lo spread di oggi a 490 dell’Italia e quello della Spagna a 543 non promettono affatto bene, in quanto così lievitano gli interessi da pagare con grave pregiudizio per i rispettivi debiti sovrani. “Ora il tempo è corto”, ha detto poco fa in tv un premio Nobel americano, Paul Krugman, “e le possibilità che l’Euro si salvi è solo del 50 %”.

Io penso invece che l’Euro si salverà anche attraverso una… forte inflazione in Germania (aumento dei prezzi) in modo da permettere ai paesi in difficoltà di favorire le loro transazioni, ma i tempi tecnici per questa sono lunghi rispetto al “tempo corto” riferito da Krugman, economista-editorialista nel New York Times, citato poc’anzi. Ovviamente, in aggiunta ad altri provvedimenti mirati allo scopo.

Ed allora ? Ci vorrà da subito più Europa, pur capendo le resistenze, a ragione, della Germania. Ma nel frattempo cosa potrebbe succedere da noi, in Italia ? I mesi di giugno-luglio prossimo saranno pesanti, troppo pesanti , anche per le tasche del cosiddetto ceto medio, per cui è possibile che si determini un corto circuito a livello governativo, di cui non si prevedono le conseguenze

Non mi piace neanche lo scontro in atto fra il Ministro Fornero con l’INPS in merito al numero degli esodati (390.000 per l’INPS e solo 65.000 per la Fornero), per cui anche questa situazione non attenuerà di certo la conflittualità sociale.

Concludo dicendo che, in ogni caso, l’Euro rimarrà (conviene a tutti), purché si lavori con assoluta urgenza su di esso, in maniera che produca effetti, diversi per ciascun paese, in primis, aumentando i prezzi in Germania, in modo che, anche con l’inflazione che me scaturirebbe dall’aumento dei prezzi tedeschi, sia possibile unificare un po’ per volta la politica economia europea. Del resto, per Germania e Francia, questo è un problema che, in prospettiva, interesserà anche loro.
Ed infine, è necessario mettere in comune i debiti nazionali, attraverso l’emissione degli Eurobond., discorso difficile da digerire per la Merkel. Ma i sacrifici di oggi potrebbero portare frutto in futuro per tutta Europa, in primis per la stessa Germania..

ARNALDO DE PORTI

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