Mi par di interpretare un sentimento collettivo dicendo che, quando vedo in tv certe facce della politica che ci siamo lasciati alle spalle, mi prende un senso di angoscia pensando da chi siamo stati governati per anni, dopo che la nostra buona fede ci era stata carpita in maniera vile da chi voleva darci intendere che la neve era di color nero..
Qualcuno potrebbe anche salvarsi da questo mio pesante giudizio, ma ora non lo può fare in quanto anche questo “qualcuno” fa parte di un sistema che non può più viaggiare su rotaie sfasciate che, anziché puntare ad una destinazione ben precisa, devia in favore degli interessi di chi ha dato i natali ed alimentato detto sistema verso tutt’altra direzione, come il proprio tornaconto personale, la necessità di evitare le patrie galere, di occupare uno spazio visibile e ben retribuito, alla faccia di chi non riesce ad arrivare alla fine del mese. “E’ facile far della retorica”, qualcuno mi obietterà, ma lo taccio subito dicendo che queste cose le racconto e le scrivo da quando è nato il berlusconismo ed ora i fatti mi danno ragione. Qui, in Italia, la crisi mondiale, è stata ininfluente rispetto alla situazione in cui ci troviamo e la colpa ricade quasi in toto su certe teste che farei fatica anche vedere in un teatro di burattini…
D’accordo, non è facile governare un paese come l’Italia in quanto, per natura, siamo quasi tutti degli anarcoidi che vogliono singolarmente distinguersi, al punto da farmi nascere subito un transfert verso le…riunioni di condominio in cui ognuno dice la sua e non se ne va fuori se non incazzati ma, se alla testa di un paese, su input di un elettorato politico maturo, fosse stato possibile giudicare subito con cognizione di causa le persone che sin qui ci hanno governato, quasi sicuramente non saremo all’attuale sfacelo istituzionale.
Vorrei con l’immaginazione ipotizzare se, una volta finito l’incarico a Mario Monti, ci dovessimo trovare di fronte ai soliti noti, magari con mezzo secolo di anzianità alle spalle dopo che hanno consumato persino parte del legno dello scranno dell’emiciclo non viene spontaneo affermare che gli Italiani non solo non hanno capito niente in tutti questi anni e che, ove malauguratamente avessero capito un qualcosa, molto verosimilmente sono e vogliono restare dei maestri del masochismo assoluto. Stiamo attenti, perché i soliti noti oggi stanno proponendo astuzie, chiamandole novità, volte a bidonarci un’altra volta.
Beppe Grillo, a parte le sue performances oltre la decenza che non condivido, ha espresso tante verità: oggi la classe politica italiana è tutta da buttare, fatte salve le eccezioni di cui a titolo; a questa politica è necessaria una forte contrapposizione da parte dei giovani, come vado ripetendo da un paio d’anni anche su questo giornale. Non a caso ho intrattenuto anche i Presidenti delle ACLI nazionali ed altri organismo giovanili allo scopo, invitandoli a darsi una mossa per rimuovere il fango depositato da questa classe dirigente, di cui non se ne può più.
Unico neo: l’inesperienza di questi giovani, ma sono certo che, quando nella politica si immettono parametri di onestà, di socialità vera e quindi non interessata, volontà di fare e non di occupare un posto a vita come succede in Italia, tutto sarà più facile.
Raddrizziamo pertanto i binari non bene allineati fra loro di cui facevo cenno prima e facciamo in modo che nessuna delle facce che sin qui si sono prese gioco di noi facendoci credere che la neve è di color nero, possano rientrare sotto altro nome dalla finestra, atteso che le ultime amministrative hanno voluto dire questo, non sottacendo che il bene profuso da quei pochi onesti che ci hanno governati, rientrerà dalla porta principale. Anche in aiuto dei giovani.
ARNALDO DE PORTI
