Le inconfutabili obiezioni di Gianni Gennari su Avvenire

AFFARITALIANI

“Nostra Signora di Lourdes”, è polemica

IL CASO/ Fa discutere il libro “Nostra Signora di Lourdes” (Mind) di Renato Pierri. L'autore risponde su Affari all'attacco di Avvenire – LA LETTERA E I PARTICOLARI

Giovedì, 17 maggio 2012 – 18:33:00

Siamo stati buoni profeti lunedi quando, presentando Nostra Signora di Lourdes, saggio controcorrente di Renato Pierri (Mind Edizioni) che smonta la mitologia delle apparizioni col metodo dell’inchiesta filologico-religiosa, avevamo previsto reazioni irritate da parte dei cattolici di stretto rito vaticano. I primi attacchi sono avvenuti sul nostro sito, a commento degli stralci del libro di Pierri, a cui hanno replicato molti lettori della “curva” opposta. Un dibattito incandescente che si è allargato su facebook, anche a seguito della miccia accesa da Ettore Ferrini, celebre firma di satira anticlericale del Vernacoliere che sul social network ha migliaia di seguaci. Poi è stata la volta di Avvenire, che ha stroncato non solo il libro ma anche l’ampia e positiva recensione firmata da Massimo Teodori sul Sole 24 Ore. Giocando su un banale errore di data contenuto nell’articolo.

Renato Pierri ha affidato adAffaritaliani.it la replica all’attacco dell’Avvenire:

Gentile direttore di Affaritaliani.it,

su Avvenire del 16 maggio 2012, Gianni Gennari, riferendosi all’ottima recensione di Massimo Teodori, apparsa sul “Domenicale” del Sole 24Ore(13/5, p. 33: “Le contraddizioni di Bernadette”), scrive: “Leggi e non sai se attribuire a Pierri, o a Teodori, o ad ambedue disinformazione colpevole o proprio malafede. Basti un esempio, ove leggi che «attorno alla pastorella» Bernadette «la Chiesa ha fatto fiorire messaggi che sono stati fissati al dogma dell'Immacolata Concezione proclamato da Pio IX nel 1861». Per Teodori Pierri argomenta «in maniera inconfutabile»: attorno alle false visioni della “povera” Bernadette, cui nel libro si chiede persino scusa, la Chiesa – «l'infame» serve sempre, sempre lo stesso – «ha fatto fiorire» ciò che serviva per definire il dogma del “1861”. Smascherato l'inghippo: sistemata e demistificata Lourdes! Ci sarebbero tante obiezioni: p. es. ricordare il Nobel per la medicina 1912, Alexis Carrel convertito proprio a Lourdes, o le decine di fatti scientificamente inspiegabili certificati con documentazione inoppugnabile in 150 anni, ma qui basterà ricordare a Pierri e all'amico Teodori che le visioni di Bernadette furono del 1858 e «il dogma dell'Immacolata» fu proclamato da Pio IX nel 1854, cioè 4 anni prima! E allora? Allora un bel titolo a p. 41: «L'anno che l'asino volò per davvero». Unico dubbio: due asini o, se Teodori non fa altro che citare Pierri, soltanto uno e mezzo?”.

Ora, si dà il caso che Massimo Teodori in quel passo della recensione non citi dal mio saggio. E si dà anche il caso che Gennari finga di non essersi accorto che la data sbagliata è da attribuire ad una semplice distrazione di Massimo Teodori, il quale certamente voleva scrivere 1854 e le dita gli hanno fatto battere la notissima data 1861. Ma tutto serve quando mancano le frecce all’arco. Vediamo le formidabili obiezioni scelte fra le tante da Gennari: il Nobel per la medicina Alexis Carrel si convertì proprio a Lourdes. Il che significa che nella grotta dei maiali a Massabielle, apparve realmente la Madonna. Logica ferrea. Inconfutabile. Vediamo ancora: “Decine di fatti scientificamente inspiegabili certificati con documentazione inoppugnabile in 150 anni”.

Così poche in 150 anni? Ma questa Madonna! Anche qui la logica è ferrea: poiché un fenomeno è scientificamente inspiegabile, se è positivo lo attribuiamo al buon Dio (nel caso specifico a “Quella cosa” (così definì la sua visione Bernadette), se è negativo a chi attribuirlo, se non al diavoletto? Ma dica la verità, gentile Gennari, quanti libri ha letto sui fatti di Lourdes? Ovviamente non leggerà il mio, ché guardare nel cannocchiale può essere pericoloso.

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