MARIO MONTI IN COREA, OVE UNA LORO AUTOMOBILE DI LUSSO, COSTA UN QUINTO RISPETTO AD UNA DELLE NOSTRE MIGLIORI AMMIRAGLIE …

Mario Monti vola in Corea del Sud. Guarda caso, proprio in queste ultime settimane, ho voluto fare un termine di paragone fra il clima economico coreano e quello italiano e ne è venuto fuori un dato che farebbe riflettere non solo Marchionne, a.d Fiat, ma anche tutti i sindacati, in particolare quelli che non la smettono con l’art. 18 che, a mio avviso, è diventato acqua fresca rispetto ai problemi veri che abbiamo. Sappiamo che la Corea, con 48 milioni di abitanti è la quarta economia più grande dell’Asia e quindicesima nel mondo e che, se non ci fossero state le forti diatribe (peraltro mai cessate) fra Nord e Sud, molto probabilmente essa avrebbe superato di gran lunga i nostri paesi industrializzati.
Perché ho citato Marchionne e, citando i sindacati, in pratica anche la Camusso ? Semplicemente perché se questi due personaggi che hanno torti e ragioni tutti e due in egual misura, dicessero davvero come stanno le cose, molto probabilmente in Italia ci sarebbe meno caos.
Un esempio pratico per farmi capire. La Corea, è noto, costruisce delle macchine così perfette, sicure ed a buon mercato, che la FIAT non potrà mai produrre. D’accordo, il costo del lavoro incide a danno dell’Italia, ma come è possibile che una macchina di lusso coreana, al pari di una ammiraglia della Fiat o di altra ammiraglia della Mercedes, possano costare un quarto, anche un quinto, rispetto ad una di lusso europea ?

Diciamolo chiaramente che ormai il mercato europeo è saturo e che non è più ipotizzabile che possa intravvedersi uno spiraglio di competitività, parola di cui i nostri economisti si lavano tanto la bocca evitando di dire, per mancanza di coraggio, se non anche di preparazione, che è necessario allargare il mercato in altri continenti mentre quelle aziende che non sono più in grado di competere devono effettuare una necessaria riconversione in direzione dei mercati che ancora tirano. Altrimenti, succederà, anzi già sta succedendo, che si cerca di forzare le vendite attraverso una miriade di escamotages al punto da sconvolgere equilibri economici, etnici, sociali e dello stesso lavoro, che, mettiamocelo bene in testa, non si regge certo sull’articolo 18, come la Camusso ce lo vuol far intendere, ma perché in un catino pieno non si può più versare altra acqua o liquido che si voglia. E’ o non è così ?

Oggi il mondo è cambiato a tal punto che anche le cose normali hanno assunto aspetti non più in linea con la normalità per cui, se non si capisce che il mercato, a partire da oggi, ripeto da oggi, non dovrà più avere confini come gli attuali e che le merci dovranno essere prodotte da chi ha ancora convenienza a farlo per poi rivendere a chi ne fa richiesta, si finirà per farsi del male anche in casa nostra. Il discorso Fiat-Marchionne è ancora una polveriera sempre latente (ma si potrebbero citare tante altre aziende). Domanda finale: “ Ma Mario Monti per caso è andato in Corea per farsi venire qualche idea…oltre che per le altre ragioni ufficiali ?”
Se fosse così, egli avrebbe il mio appoggio totale, ma temo comunque che ci sarà a breve un grosso boato in quanto un debito sovrano di casa nostra in continua ascesa, una svalutazione che non da tregua, una recessione che non appare assolutamente in controtendenza e che anzi è in salita, ma soprattutto i prezzi che stanno soffocando gli acquisti (c’è gente che invece di tre panini al supermercato ne compera solo due), è inimmaginabile che non si dischiuda un qualcosa di imponderabile gravità.

D’accordo, non sarà facile governare da subito questa metamorfosi planetaria, ma di certo sarà ancor più difficile effettuare forzature mercantili che, anziché perequare un certo clima di benessere, riveniente dalle leggi della domanda e dell’offerta, potrebbero finire per determinare una nuova guerra.
Spero che Mario Monti sia andato in Corea anche per…prendere appunti di questo tipo, magari dopo aver capito che in Europa, oltre che in Italia, è improcrastinabile l’attesa della speranza… come virtù capace di mettere a posto le cose per opera dello spirito santo.

Arnaldo De Porti

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy