RINNOVAMENTO POSSIBILE

Anche in Italia s’approssima il momento di voltare pagina. Nella penisola che apparirà, non ci sarà più posto per le soluzioni di cordata, per le alle alleanze a tempo e Monti ritornerà ad essere uno dei Senatori a “vita” della Repubblica. Lo abbiamo sempre scritto: fare politica non è fare promesse a buon mercato. Dopo l’Esecutivo del Professore, i rischi economici non saranno superati. Ci mancherebbe altro. Ma il passato è passato. Un periodo della nostra storia repubblicana che non è da dimenticare, ma neppure da temere per possibili “ricadute”. La crisi economica, che è internazionale, non si risolverà; ma, con le elezioni politiche del 2013, sarà tenuta costantemente monitorata e non solo all’interno. In questi mesi che ci separano dal voto, c’è molto da disfare, più che da rifare. Insomma, superate le alleanze tradizionali, c’è tutta una politica nuova da scoprire e da rendere operativa nei fatti. I rapporti d’alleanza, se ci saranno, non troveranno i compromessi ben noti in Seconda Repubblica. Col tempo, andranno a maturare le condizioni indispensabili per garantire quel rinnovamento che pochi politici hanno tentato d’attuare; anche se con scarso successo nel secolo scorso. Dopo, le crisi d’identità hanno vanificato tutto ed i partiti storici si sono sgretolati come roccia friabile al sole. Fortunatamente, il quadro politico è in trasformazione. Forse, in sordina, ma la trasformazione è in atto. Per ora, non ci sono note le linee di programma delle formazioni politiche che non si sono polverizzate; ma il tempo, che è galantuomo, ci darà ragione. Del resto, dividere il potere non giova a nessuno e la frantumazione delle responsabilità politiche, che sono state una concausa dell’attuale realtà nazionale, non sarebbe più di vantaggio per alcun partito. L’emergenza, purtroppo, non è finita; ma qualche segno di ripresa si è timidamente manifestato. Ogni cedimento, al punto in cui siamo, ci farebbe ruzzolare indietro e l’UE ci scaricherebbe. Rammentiamoci quanto vicina è stata la Grecia al baratro. Monti si è mosso per riconquistare la fiducia dei mercati internazionali. Il resto dovrà tornare nelle mani dei politici. Quindi, se moralizzare appare fondamentale, evitiamo di ricercare, almeno questa volta, chi è senza “peccato”. Se le premesse sono oneste, lo saranno anche i fatti che seguiranno. Col varo, che continuiamo ad auspicare, della nuova legge elettorale anche i rapporti di forza dei partiti andranno ad assumere un differente valore. Per legiferare, non basterà più solo la coerenza, ma anche l’impegno nel rendere operative le decisioni assunte. La “fiducia” sarà mantenuta a vista. Pure da noi si presenterà l’intercambiabilità parlamentare. Stesso impegno, ovviamente, dovrà assumere l’Esecutivo che sarà partorito dal nuovo Parlamento. La fase di regresso dovrà essere bloccata. Il Paese si merita di più e di meglio. Dopo i “salassi” fiscali ed i segnali forti di un Governo “ pro tempora”, gli italiani, e non solo quelli residenti nel territorio della Repubblica, chiedono attendibili garanzie per un futuro che non rinneghi, in ogni caso, il suo passato. Solo un profondo cambiamento istituzionale potrà rimunerare l’impegno di questo nostro meraviglioso Popolo che ha già dato con generosità e sempre sulla “parola”. C’è da augurarci che anche la classe politica lo abbia già inteso senza riserve. Giorgio Brignola

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