Pianeta America: L’incognita Santorum e la ripresa dei Democratici

Pianeta America: L’incognita Santorum e la ripresa dei Democratici

Sono più convinti dei Repubblicani che il loro presidente potrà farcela

HOUSTON, Texas – Dopo i ritiri traumatici dei candidati repubblicani in corsa, dopo l’alternarsi al comando fra Romney e Gingrich ecco giungere la doccia fredda del caucus del Colorado dove Rick Santorum ha scavalcato gli avversari ottenendo il 40% delle preferenze fra i 33 delegati votanti. Romney e’ stato staccato di cinque punti totalizzando il 35% e Gingrich ha ottenuto solo un esiguo 13%.

Nel Minnesota a quelle che fino ad ora sono state considerate le super star e’ andata anche peggio. Santorum ha avuto il 45% dei 37 delegati, Ron Paul il 27% e Romney, al terzo posto, e’ riuscito a racimolare un debole 17% seguito ancora da Gingrich all’11%.

Nel Missouri, a conferma del suo momento magico, San

torum ha riportato il 55% dei 49 delegati, Romney il 25% e Paul il 12%. Newt Gingrich non figurava fra i candidati ed ha fatto invece la comparsa un 4% di “non allineati” che e' sintomatico dello stato d’incertezza che serpeggia tra l’elettorato repubblicano.

Il successo a sorpresa di Rick Santorum in questi tre stati sembra avvalorare la tesi degli Americani che non considerano decorosa e non vedono di buon occhio l’uso della pubblicità negativa adoperata profusamente e senza ritegno da Romney e Gingrich. Questi, com'era prevedibile, sono rimasti vittime delle loro stesse strategie elettorali basate sul lancio di fango e sulla distruzione dell’immagine dell’avversario della stessa scuderia le quali finiscono per rivelarsi autolesioniste e deleterie per lo stesso partito. Se si considera poi che lo stesso fenomeno non può verificarsi fra i Democratici i quali hanno già in Obama il loro rappresentante s'arriva a capire come queste armi elettorali improprie e più che discutibili finiscano poi per nuocere solo a chi le adopera ed a tutto vantaggio dell’avversario.

In un suo discorso ai suoi sostenitori che lo acclamavano dopo il suo successo nel Missouri Santorum con tono molto rilassato ha dichiarato di ritenersi non l’alternativa a Romney ma quella ad Obama. Sebbene e’ chiaro che altri capovolgimenti come questo potranno essercene ancora, e’ sembrato evidente che la figura di questo candidato fosse molto più presidenziale di quella di Romney e Gingrich anche perché non imbrattata dai veleni che i suoi compagni di cordata si sono scaricati addosso in maniera poco dignitosa ed urbana. Come risposta per le sue disgrazie l’ex governatore del Massachusetts ha giocato la carta della sportività congratulandosi con l’avversario vincitore e poi, per partire al contrattacco e cercando di giustificare l'enorme ricchezza di cui dispone, ha fatto un ritratto idilliaco del padre che ha dipinto come il tipico self made man, l’imprenditore fattosi da se grazie alle sue doti ed alla sua tenacia, argomento che dovrebbe fare sempre presa sul tipico elettorato conservatore. Resta il fatto che, dopo i successi della Florida e del Nevada, la capacita’ di Romney d’unificare i Repubblicani dietro di se e’ stata messa a dura prova da questi ultimi rovesci nel Colorado, nel Minnesota e nel Missouri ed il “test esistenziale” che gli si pone davanti e’ ora quello del Michigan e dell' Arizona stati nei quali dovrà vincere in entrambi se non vorrà avere grossi problemi per la sua continuazione nelle primarie repubblicane.

Il sondaggio delle opinioni degli Americani, ma ancora di più l’atmosfera che si respira nei circoli democratici sembra confermare intanto che l’elettorato progressista e' ora molto più fiducioso di qualche mese addietro nella possibilità che Barack Obama sia rieletto. Gli elettori del partito del presidente sono animati da un nuovo entusiasmo, dal desiderio di confrontarsi senza alcun complesso d'inferiorità o senza nessuna paura contro il GOP, il Grande Vecchio Partito Repubblicano che, come abbiamo visto, sembra dirigersi invece allo scontro finale di novembre tra le faide interne delle sue star di punta e tra i capovolgimenti di fronte che si succedono senza sosta in cima alla graduatoria dei papabili alla nomination per le presidenziali.

Adesso la cosa più interessante sarà quella di vedere se i candidati saranno più critici verso gli errori che li hanno trascinati più in basso rispetto al favore dell'elettorato conservatore e, specialmente, dove andranno a finire le sovvenzioni dei potentati economico-lobbistici ai quali interessa puntare sul cavallo vincente.

RO PUCCI

02 / 09 / 2012

I-AM, HOUSTON, TEXAS

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