Italiani vs stranieri: vespe o formiche? IMMIGRAZIONE E TERRITORIO: LO SPAZIO CON/DIVISO

Arriva nelle librerie l’interessante volume di Flavia Cristaldi, Pàtron Editore

ROMA – Quali strategie territoriali attuiamo quando gli stranieri entrano nelle nostre comunità? Li accogliamo nelle nostre città condividendo con loro lo spazio e li consideriamo un’opportunità di crescita economica e sociale o li espelliamo dal gruppo relegandoli ai margini del sistema come fossero degli intrusi pericolosi? Affittiamo loro appartamenti nei quartieri benestanti delle città o cerchiamo di nasconderli negli scantinati o nelle mansarde degli edifici più fatiscenti? Il territorio è un luogo di ritrovo o di scontro?
Il libro “Immigrazione e territorio: lo spazio con/diviso“ (Pàtron Editore) di Flavia Cristaldi, docente di Geografia delle Migrazioni presso la Sapienza, Università di Roma, affronta nel dettaglio queste problematiche ed offre indicazioni utili sia al cittadino, desideroso di riflettere sulle nuove forme di convivenza, che al politico e al pianificatore i quali, proprio partendo dalla reale conoscenza del territorio, devono pianificare gli interventi sul territorio.
Utilizzando metaforicamente le recenti scoperte in campo etologico, Flavia Cristaldi ricorda le strategie utilizzate dalle formiche e dalle vespe e le paragona a quelle messe in campo dalla società civile: se alcune formiche del Borneo si fanno letteralmente esplodere per uccidere gli intrusi che cercano di entrare nel formicaio, le vespe di Panama, al contrario, accolgono gli stranieri nell’alveare dividendo con loro il lavoro quotidiano.
Avvalendosi di dati statistici, rappresentati con chiare carte tematiche, e dei risultati di numerose interviste, l’Autrice accompagna agevolmente il lettore lungo un percorso nazionale e internazionale alla ricerca delle strategie territoriali che scaturiscono nella società multiculturale. Arricchendo l’analisi con testimonianze raccolte anche nella letteratura, Flavia Cristaldi conclude il suo interessante volume con la speranza che i cittadini di oggi utilizzino le strategie delle vespe di Panama per la costruzione di una società interculturale nella quale lo spazio sia realmente condiviso.

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