E, SE USA ED EU ANDASSERO A…PATRASSO, ED I PAESI DEL SOL LEVANTE FINISSERO PER DETTARE LEGGE ED IMPORRE UN NUOVO SISTEMA ECONOMICO ?

Ho la sensazione che il mondo, nelle sue diverse articolazioni, non possa più trovare una via, sensatamente programmata, in funzione anche della più semplice convivenza dei suoi abitanti che, se non sbaglio, dovrebbero attestarsi intorno ai 7 miliardi con prospettiva di aumento sino a 9 da qui a pochi anni.

Si dice che le guerre sono sempre esistite e che sempre ci saranno anche in futuro in quanto la gente cerca il proprio tornaconto ad ogni costo, purtroppo anche di sangue, pur di non perdere posizione, per cui non mi venga ipocritamente a raccontare la favola secondo cui il contenzioso fra popoli è finalizzato alla democrazia, e non già all’accaparramento di fonti energetiche, dell’interesse insomma : Iraq, guerra del Golfo, Libia ecc. docent !

Se a tutto ciò si aggiunge la constatazione che quasi tre quarti di pianeta vive nell’ignoranza e che l’altro quarto sfrutta detta ignoranza, è facile intuire che la concordia sociale dell’intero pianeta costituisce una vera chimera, una realtà che non si avvererà mai. Io vivo in Italia e quindi le mie osservazioni sono di natura locale: osservo, purtroppo, che il nostro Paese avrebbe ben donde per essere definito ignorante all’ennesima potenza, aspetto negativo che si manifesta persino in quelle istituzioni che, sulla carta, dovrebbero sopperire a questa patologia . Tanto per fare un esempio, mi par di poter dire che, se non è ignoranza quella che, a XXI- esimo secolo avanzato, chiede la divisione del Paese per coltivare l’orticello sociale, onestamente non saprei come altro chiamarla. E ciò, a prescindere dai soggetti politici che la esprimono e che, quando li vedo in televisione, mi fanno schifo e pena. Questo significa parlar chiaro ed è ipocrita chi non lo dice, a meno che non faccia parte dei predetti tre quarti o, un po’ meno, ma non troppo.

Che paese è oggi l’Italia ? Dove sono gli Italiani ? A che gioco stanno giocando, forse a nascondino ? Lasciamo stare gli extra-comunitari dell’Africa che, già loro, costituiscono una grossa fetta della nostra popolazione ed osserviamo, in maniera specifica, i cinesi, i giapponesi e contermini: questi ultimi stanno invadendo l’Italia, non esiste più uno spazio nel quale non ci sia la loro presenza, e non certo sparuta. Essi comperano dappertutto in contanti quasi senza trattare il prezzo. Domanda: “ Da dove arrivano questi soldi “ ?. Oggi, ed è bene che gli Italiani non lo sappiano più di tanto, è sufficiente mettersi in contatto con uno qualsiasi di loro per vendere una casa, un terreno, in maniera cento volte più facile rispetto ad una vendita da farsi ad un nostro connazionale. E, naturalmente, in una situazione economico-finanziaria come la nostra, nessun venditore italiano si tira indietro, in quanto il dio denaro è quanto mai “rispettato”, sicuramente di più del Dio vero.

Già in data 17 ottobre 2007 scrivevo :

“”” Non è una novità che il nostro “Bel Paese” stia cambiando volto, non soltanto sotto il profilo inteso come identità di patria, ma anche e soprattutto in funzione di un sempre più accentuato inserimento di nostri “simili” (si fa per dire) con gli occhi a mandorla. Oltre di tanti africani, albanesi, croati e dell’est europeo. E qui non ci piove.

Questo fenomeno dilagante di immigrazione verso l’Italia, prescindendo dall’insegnamento evangelico dell’accoglienza, ha parecchi risvolti assolutamente negativi, non solo di ordine sociale, ma anche sotto il profilo della legalità, intesa quest’ultima sia in senso lato, ma anche più strettamente in senso specifico. E mi spiego.

Nella nostra provincia, alludo a Belluno, il fenomeno che sto analizzando invero un po’…sportivamente, si avverte forse meno anche se, – ormai lo constatiamo tutti i santi giorni – molte insegne sui negozi del bellunese e del feltrino, appaiono con scritte a caratteri nipponici, cirillici, arabi che tutti noi non capiamo. E fin qui lasciamo perdere perché altrimenti il discorso si farebbe complesso e lungo.

Ma analizziamo, per esempio, un aspetto specifico molto serio, oltre che preoccupante: le transazioni di compra-vendita immobiliare da parte di cinesi-giapponesi e simili. Orbene, io credo che si debba porre mente al fatto che, di questo passo, l’Italia dovrà cambiare nome. Credo che non sia sfuggito a nessuno che esse avvengono sempre “denaro contante”, alias cash, come si dice in gergo bancario. Da dove arriva tutto questo denaro liquido che viene fatto scorrere in vari rivoli fra i venditori italiani di immobili e cose mobili ed acquirenti cinesi-giapponesi, con l’intermediazione dei notai italiani che non sempre fatturano per cifre esatte, favorendo così una ipotizzabile e sostenuta evasione fiscale in quanto le banconote non hanno nome, fatte salve le eccezioni in capo alle persone oneste ?

Questo francamente non l’ho mai capito se non pensando malignamente, alla… Giulio Andreotti, secondo cui a volte malignando ci si indovina: infatti tutto ciò mi pare non avvenga proprio sotto la luce del sole. Io penso – e concludo- di non dire una bestialità quando ipotizzo che, nell’arco di qualche decennio, l’Italia avrà cambiato completamente volto, ivi compreso quello strettamente legato alla fisionomia anatomica. Insomma, l’Italia diventerà una sorta di “dipendence” della Cina o del Giappone: se non andrà arginato questo fenomeno che, come scrissi tempo fa, non solo cancella la nostra identità, ma determina un risvolto assai negativo anche per gli interessati, i quali, a causa del loro sradicamento ambientale, culturale, religioso, ecc., avranno delle serie ripercussioni esistenziali con riferimento anche al loro inserimento in realtà lontane anni luce dalle loro, le cose pertanto non si metteranno bene.

Provate semplicemente ad immaginare i problemi rivenienti dalle naturali esigenze fisiologiche, affettivo-sessuali che, almeno come la pensa il sottoscritto, non è che si contemperino proprio con le nostre esigenze, ancorate ad abitudini che sono di molto dissimili da quelle di altri continenti. Non è forse così ? E questo vale anche e specialmente per la nostra provincia ove il “razzismo” esiste non solo fra i “foresti” degli altri continenti, ma semplicemente, tanto per fare un esempio, fra veneti e napoletani ! Si abbia il coraggio di essere onesti una volta per tutte e non ci si nasconda fra i meandri delle più becera ipocrisia, magari a fini politici !!!

Non voglio ripetermi, ma credo sia giunto proprio il momento di aprire gli occhi. “””I

Detto questo e concludo, io penso che una globalizzazione così massiccia come quella che stiamo affrontando, avrà dei risvolti pericolosi non soltanto sotto l’aspetto dell’integrazione, ma anche delle leggi, della salute, dell’economia; e ciò al punto da determinare uno sconvolgimento di tutto ciò che c’è stato fino ad adesso. Anche a danno delle cosiddette grandi potenze, in primis USA ed EU, che saranno messe in ginocchio dalla libera concorrenza dei paesi asiatici. Sarà inevitabile infatti che un prodotto venduto a 10 venga preferito ad altro venduto a 100, come succede da noi. Oggi, tanto per fare un esempio pratico, ci sono auto – suv coreane, di lusso, accessoriatissime e belle che, rispetto alle auto americane od europee, costano meno della metà pur offrendo gli stessi vantaggi, se non migliori. Va da se che, se noi trasferiamo pari pari questo ragionamento ad altri prodotti, l’essenza non cambia. Con la conseguenza inevitabile della chiusura di tutte quelle aziende che non sapranno stare al passo. Ed i sindacati avranno ben poco da protestare, salvo adeguarsi a nuove realtà.

Del resto, con i politici che abbiamo, anche a livello europeo (fatte salve le eccezioni) non vedo sufficiente lungimiranza volta a prevenire questo sicuro e repentino cambiamento che possa contemperare la vita degli uomini del mondo e le esigenze che sottendono alle loro sempre più pregnanti necessità.

ARNALDO DE PORTI

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