“L’agricoltura sociale, che nel Lazio conta circa 40 aziende dedicate e decine di progetti in fase di attivazione, con particolare riguardo all’inserimento lavorativo dei disabili e alle terapie assistite con animali, deve essere legittimata con un norma che la ponga allo stesso livello delle altre espressioni della multifunzionalità, come agriturismi e fattorie didattiche”.
Lo ha dichiarato Erder Mazzocchi, commissario straordinario dell'Arsial, alla luce degli elementi di criticità emersi dall’attività di ricognizione e promozione dell’Agricoltura sociale curata dall’Agenzia e rappresentata durante la recente audizione presso la Commissione Agricoltura della Camera, presieduta dall’on. Paolo Russo.
“La campagna è una fonte irrinunciabile di benessere mentale e fisico”, ha spiegato Mazzocchi “per questo sarebbe opportuno che la stessa legge recasse una previsione espressa in merito alla ruralità dei fabbricati dedicati all’agricoltura sociale. Tale previsione”, ha aggiunto, “garantirebbe la possibilità di destinare gli immobili rurali in disuso alle numerose e proficue attività dell’agricoltura sociale, evitando, come accaduto in molti comuni del Lazio, che gli operatori debbano preventivamente notificarsi come operatori agrituristici”.
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Natalia Albensi
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