Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo intervento del 16 dicembre scorso alla Conferenza degli Ambasciatori italiani nel mondo ha espresso la sua viva riconoscenza per le iniziative svolte in varie parti del mondo che hanno acceso le luci ”sul retaggio del movimento per l'Unità d'Italia, sulla costruzione, i progressi, le cadute e i nuovi slanci e balzi in avanti del nostro Stato nazionale”. Il Presidente Napolitano ha anche sottolineato che tali iniziative sono state “non di rado animate dalle importanti realtà associative degli Italiani all'estero, operanti nei settori politico, culturale, sociale e scientifico, in stretto collegamento con Ambasciate e Consolati”.
Un lavoro culturale che funge sicuramente da centro di attrazione verso il nostro Paese e la nostra cultura che ha bisogno di essere sostenuto nel tempo affinché possa mostrare la sua efficacia duratura. Per queste ragioni il processo di riforma e razionalizzazione dell'Amministrazione degli Esteri deve andare nel senso del rinnovamento per rispondere alle mutate esigenze geopolitiche e socioculturali globali ma non di essere depotenziato, come ha ricordato lo stesso Napolitano (vai al testo del discorso del Presidente Napolitano)