FIRENZE IN LUTTO: STRAGE DI SENEGALESI, COMUNITA’ ADIRATA, L’ODIO TORNA IN AUGE

Firenze, la città d’arte più amata dagli italiani e dai turisti. Ponte Vecchio, Palazzo Pitti, la Cupola della Chiesa di Santa Maria del Fiore che svetta in alto, in compagnia dello storico Campanile di Giotto. Oggi Firenze è una città sconvolta, in lutto, arrabbiata. Una comunità, quella senegalese piange le sue vittime, persone innocenti, residenti in Italia per lavorare e vivere degnamente, persone strappate alla vita da una raffica di colpi d’arma da fuoco, sparati da Giuseppe Casseri, 50 anni, apparentemente un semplice ragioniere trasformatosi in una furia omicida. Il sindaco della città, Matteo Renzi, ha voluto convocare un consiglio comunale straordinario dove c’è stato un confronto fra la Comunità Senegalese, le autorità comunali, le principali alte cariche religiose e l’attuale ministro per la cooperazione e integrazione, Andrea Riccardi. I senegalesi invocano la chiusura di Casa Pound, ormai attaccata e accusata di essere la responsabile morale di questa strage umana. Il rappresentante della stessa comunità, Pape Diaw, dice: “A tutte le forze politiche chiediamo di abbassare la tensione sociale e anche un segnale concreto: la chiusura di Casa Pound in tutta Italia, a cominciare dalla Toscana. Noi siamo disponibili a incontrare i rappresentanti di Casa Pound e ascoltarli, ma vorrei anche dire e l'ho già detto alla Digos che da 15 giorni sui muri di casa mia vedo scritte e manifesti. Forse cercano i senegalesi? E' un avvertimento o cosa?”. Gli fa eco il Ministro Riccardi: “Non credo che il dialogo si sia interrotto. Sono qui per dimostrare la vicinanza del governo alla città di Firenze e alla comunità senegalese. Bisogna lavorare per far crescere la cultura dell'integrazione, serve una riconciliazione tra immigrati, e tra italiani e immigrati. Basta predicare odio”. Presenti anche l’arcivescovo di Firenze, Monsignor Betori, il segretario della Cgil, Susanna Camusso, il Presidente della Regione, Enrico Rossi e quello della Provincia, Andrea Barducci. Dopo il brutale episodio la città gigliata è stata presa di mira, accusata di essere razzista. Pronta la risposta del Sindaco Renzi che parla di una città non razzista, ma vittima di un episodio di razzismo e un lettore del quotidiano La Repubblica non fa mancare il suo sostegno al capoluogo toscano, “non siamo razzisti”. La città dell’indimenticabile poeta Dante Alighieri, è stata colpita, ferita nell’animo e seriamente umiliata.
Marco Chinicò

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