Chi nasce e cresce in Italia è italiano

Da Napolitano appello per i 'nuovi cittadini italiani': “Senza il loro contributo, anche il fardello del debito pubblico sarebbe più difficile da sostenere. E' una follia che i bambini nati da noi non siano cittadini italiani”. Turco: “Ora legge per la cittadinanza. Prosegue la raccolta firme PD”
pubblicato il 15 novembre 2011 , 1051 letture
“Sono convinto che i bambini e i ragazzi venuti con l'immigrazione facciano parte integrante dell'Italia di oggi e di domani, e rappresentino una grande fonte di speranza”. Lo ha detto il Presidente Giorgio Napolitano in occasione dell'incontro con i nuovi cittadini italiani celebrato al Quirinale nell'ambito del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. “Si tratta di una presenza che concorre ad alimentare quell'energia vitale di cui oggi l'Italia ha estremo bisogno”.

Per il Capo dello Stato, “non comprendere la portata del fenomeno migratorio e non capire quanto sia necessario il contributo dell'immigrazione per il nostro Paese significa semplicemente non saper guardare alla realtà e al futuro. Senza il loro contributo futuro alla nostra società e alla nostra economia, anche il fardello del debito pubblico sarebbe ancora più difficile da sostenere”.

Napolitano ha voluto ribadire che “i ragazzi di origine immigrata nella scuola e nella società sono non solo una sfida da affrontare, ma anche una fonte di stimoli fruttuosi, perché provengono da culture diverse. L'importante – ha affermato – è che vogliano vivere in Italia e contribuire al benessere collettivo condividendo lingua, valori costituzionali, doveri civici e di legge del nostro Paese”.

“Ancora una volta sono giunte dal Presidente Napolitano parole sagge di sostegno all’integrazione e ai nuovi fenomeni dell’immigrazione”, ha detto Livia Turco, Presidente Forum Immigrazione PD. “E’ tempo di superare le politiche basate sulla logica securitaria e contenitiva, sul rifiuto e la paura. Le parole del Presidente ribadiscono che l’unica strategia possibile è quella dell'accoglienza: pur rimanendo legati alle loro tradizioni, i nuovi cittadini sottoscrivano un patto con noi, condividano valori e regole, diritti e doveri”.

Il Presidente ha auspicato infatti che l'Italia diventi “il più rapidamente possibile un Paese aperto ai giovani: nel lavoro, nelle professioni, nelle imprese, nelle istituzioni. E dall'attenzione al destino dei giovani non vanno esclusi i ragazzi stranieri, i futuri nuovi italiani ai quali, bisogna offrire opportunità non viziate da favoritismi. Bisogna valorizzare il merito, far funzionare quell'ascensore sociale che è rimasto troppo a lungo bloccato”.

Il Capo dello Stato ha concluso con un caldo “benvenuto nella nostra comunità ai nuovi cittadini partecipanti alla cerimonia: a tutti voi che vivete in Italia i più sentiti auguri per un futuro sereno. A tutti gli adulti e, se mi consentite, a tutti gli anziani, l'invito ad impegnarsi perché questo futuro possiate averlo”.

E Napolitano ha ritenuto doveroso rinnovare il suo appello anche dopo l'insediamento del Governo Monti. “E' una follia che i bambini nati da noi non siano cittadini italiani”. Tema che il Segretario del PD Bersani e il Capogruppo del PD alla Camera Dario Franceschini hanno posto in Aula in sede di fiducia al governo Monti, durante la dichiarazione di voto.

“L’invito che Napolitano ha rivolto perché i ragazzi figli di genitori stranieri nati o cresciuti in Italia siano riconosciuti come italiani va accolto e trasformato in legge”, ha commentato Walter Veltroni.“Spetta al Parlamento affrontare questo tema. Mi auguro che sappia farlo, in questa fase nuova che sta per aprirsi, fuori da veti e polemiche esasperate, dando risposte positive a questi tantissimi ragazzi, a questi nuovi italiani, che sono una risorsa per il nostro Paese, non un problema”.

“Quello del Presidente della Repubblica è un invito ad investire sul futuro dell'Italia, una scommessa sulla globalizzazione giusta, che potrà ritrovare la strada della crescita, non solo economica, solo se sarà in grado di coinvolgere nel suo progetto nazionale la linfa vitale rappresentata dall'immigrazione”. E’ quanto afferma in una nota Jean-Leonard Touadi, deputato del PD, commentando il discorso del Presidente.

E' richiesto – conclude Touadi – alle forze politiche di essere all’altezza di questo compito, di avere il coraggio di compiere un viaggio nel futuro di un’Italia democratica perche' plurale, ricca perche' giovane, ottimista perche'aperta”.

Il diritto di cittadinanza è segno di un Paese civile, per questo il Forum Immigrazione del Partito democratico ha avviato dal 22 ottobre scorso, la raccolta firme a sostegno delle due proposte di legge del PD di iniziativa popolare, per riformare la norma sulla cittadinanza e introdurre il diritto di voto amministrativo agli stranieri residenti in Italia. Sabato 19 e domenica 20 novembre secondo week end di mobilitazione nazionale del PD con banchetti in tutta Italia per raccogliere le firme.

Il PD ha depositato in Senato, un disegno legge firmato da 113 senatori, primo firmatario Ignazio Marino (e a seconda firma della capogruppo Anna Finocchiaro), che modifica la legge n. 91 del 5 febbraio 1992 e prevede l'attribuzione della cittadinanza ad ogni nato sul territorio italiano indipendentemente da quella dei genitori.

Anto. Pro.

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