“Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigatori”. Così è scritto sul Palazzo della Civiltà Italiana dell'EUR a Roma. Manca: “d'ingenui”. Ingenui al tempo di Mussolini, gli italiani, ingenui ancora oggi. Si è visto, infatti, con quanto sollievo e soddisfazione molti abbiano accolto la promessa di dimissioni del Cavaliere della Furbizia. Ma no, un popolo d'ingenui non va bene. Sul Palazzo della Civiltà aggiungerei: “Un popolo d'allocchi”.
Veronica Tussi