BERLUSCONI NON HA PIU’ LA MAGGIORANZA… E PENSARE CHE A SUO TEMPO AVEVA CIRCA CENTO DEPUTATI IN PIU’: Il premier scrive un biglietto dopo il voto: 8 traditori

A caldo vorrei sottolineare che a questo punto, e cioè dopo il voto alla camera, Berlusconi deve convincersi che il berlusconismo è morto, anche se, purtroppo, esso lascerà una scia di veleni ed intossicazioni sociali che non si risolveranno nel medio-lungo termine: l’Italia infatti ormai è alle corde e lo stesso Istat, in questo preciso momento, segnala che una famiglia su due si è impoverita, in aggiunta alla già consolidata precarietà.

Suona assai singolare che un governo con una maggioranza che mai nessun governo aveva avuto in precedenza, si sia ridotto a 308 voti, e per di più ottenuti sotto pressione del capo che ha voluto che fossero tutti presenti.

Il minimo che oggi può fare il premier è di andare dal Capo dello Stato allo scopo di trovare una soluzione, dopo una consultazione che non sarà facile.

Ci sarà pur un motivo per il quale 100 deputati hanno lasciato Berlusconi , se non quello dell’incapacità di un commerciante a trasformarsi in capo del governo, adottando lo stesso metro con il quale egli faceva mercato… L’ultima a lasciarlo è stata Gabriella Carlucci e, dall’inizio della legislatura, sono stati in cento circa.

A guardare le poltrone della Camera sono 60 i deputati che hanno detto addio al gruppo Pdl dal 2008. Secondo i calcoli fatti dal Sole 24 Ore, Futuro e libertà di Gianfranco Fini ha “tolto” 34 deputati al premier, di cui cinque hanno fatto poi retromarcia. Mondello è passato all’Udc, i liberaldemocratici Italo Tanoni e Daniela Melchiorre e i due repubblicani Nucara e La Malfa, e il liberale Guzzanti verso il gruppo Misto. Sotto le insegne di Popolo e Territorio, sono giunti 9 deputati del Pdl, anche se uno di essi, Pepe, è poi migrato nel gruppo Misto. Un’altra tegola sul Pdl è poi arrivata dal sottosegretario Gianfranco Miccichè che, dopo ripetuti avvertimenti, ha lasciato il gruppo portando con sé altri 6 deputati”, ricostruisce il Sole. Non va bene neanche al Senato, ma lì la conta è più incoraggiante per Berlusconi. Carlo Vizzini, presidente della Commissione Affari Costituzionali, ha lasciato il Pdl per andare al Psi di Riccardo Nencini e quindi del Pdl a Palazzo Madama ora ci sono 128 parlamentari contro i 147 d’inizio legislatura. Ma non sarà finita in quanto, da questo momento, entreranno in gioco i…cambia casacca, i quali, a pagamento, si attiveranno per applicare lo…scilipotismo, corrente che fa venire il voltastomaco a tutte le persone oneste e serie.

Staremo a vedere, ma saranno tempi duri in quanto, come ho detto tantissime volte, Berlusconi non sa perdere, mentre i suoi accoliti, con Cicchito e Gasparri in testa, metteranno sicuramente in atto azioni di vendetta.

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