CHI DEVE PAGARE IL DEBITO PUBBLICO IN ITALIA ?

Premesso che è uno sprovveduto oppure un soggetto in assoluta malafede chi dice che l’Euro è stato la causa di questa crisi (e fra gli sprovveduti ci metto dentro quelli che fingono di esserlo, come Berlusconi e tutti gli altri euroscettici di un tempo che certamente tutti ricorderanno) in quanto la moneta unica ha salvato il paese da sicuro default grazie al governo Prodi, io sono dell’avviso che una patrimoniale con i fiocchi dovrebbe essere spalmata su tutti coloro che dell’Euro hanno approfittato, provocando consapevolmente una sperequazione finanziaria insostenibile fra ricchi e poveri. Tutto è cominciato con la parità euro-lira che una massa di imbroglioni, di commercianti senza scrupoli, di liberi professionisti, di gente di malaffare, ha, “motu proprio”, fissato indebitamente considerando mille lire pari ad un euro che invece, come sappiamo, valeva quasi il doppio. Fatte salve le opportune eccezioni, in quanto tanti commercianti seri si sono dovuti adeguare per non scomparire dal mercato. E questi imbrogli sono avvenuti da subito a danno delle fasce a reddito fisso, come impiegati, pensionati e quant’altro, i quali, per colpa di questi mascalzoni approfittatori, sono stati costretti (e lo sono tuttora) a pagare , per esempio, un caffè al prezzo di un euro che invece il giorno prima, o giù di lì, costava mille lire. Come dire: il caffè è aumentato del 100 %, dalla sera alla mattina, per una sorta di…illegale comodità a favore di una sola parte , ripeto di una sola parte…secondo la quale : ”era più comodo e più facile fare i conti” – ma questa è una boutade che peraltro nascondeva e nasconde tuttora l’ oggettività dei fatti.

La colpa di chi è ?

Non è certo di Prodi, ma del governo Berlusconi, il quale, sapendo che le predette fasce (escluse ovviamente quelle a reddito fisso) sarebbero stati per lui un grande serbatoio di voti, ha fatto finta di niente, evitando di controllare i prezzi i quali, giorno dopo giorno, hanno finito per trovare un assestamento non fisiologico al quale tutti si sono poi assuefatti in quanto il nuovo problema imponeva: …”o mangi questa minestra o salti quella finestra…”.

Dal predetto semplice preambolo, anche uno stupido capisce che c’è stata una deviazione pilotata della ricchezza: dalle fasce a reddito fisso in direzione dei commercianti, imprenditori, liberi professionisti ecc., al punto che si è determinata in Italia una distribuzione molto squilibrata della ricchezza: il 10 per cento delle famiglie possiede il 45 per cento di detta ricchezza, mentre c’è un 50 per cento delle famiglie che in totale arriva a mettere insieme il 10 per cento della stessa (dati Bankitalia peraltro molto vecchi). Oggi, per fare un banale esempio a portata di tutti, , la mia pensione erogata nel 93-94 in lire, ha un potere di acquisto inferiore del 50 % a causa dei profittatori dell’Euro in quanto mi ci vogliono 100 euro per comperare un paio di scarpe quando prima le pagavo 100.000 lire, vale a dire il doppio rispetto a prima. Ma queste cose, trite e ritrite, le conoscono ormai anche i bambini delle scuole della santa infanzia…

Detto questo, va da se che le fasce a reddito fisso non dovrebbero pagare nemmeno un euro per sanare il debito pubblico, mentre a chi ha approfittato dell’Euro per arricchirsi indebitamente, dovrebbe invece essere addebitato un forte onere per ripianare un po’ questo maledetto buco. Gli strumenti per farlo ci sono, eccome ! Si parta da quando è nato l’euro e, come ho già detto in tempi non sospetti in cui erano più facili anche i controlli attraverso le Camere di Commercio, si potrebbe arrivare ad un risultato. Il discorso sarebbe un po’ lungo e complesso, ma fattibile.
Come ?
Premesso che sarebbe stato più facile operare prima, in quanto nel frattempo molti soggetti economici hanno modificato strutture, destinazioni, quando non abbiano chiuso per ragioni diverse, il modus operandi sarebbe stato il seguente.

Poiché, anche nel “Sole 24 Ore”, vengono pubblicati i prezzi standard al consumo elaborati dalle CCIAA, bastava confrontare i prezzi antecedenti l’entrata in vigore dell’Euro con quelli praticati dopo dai commercianti. Ed il gioco sarebbe stato facile da attuare attraverso le varie istituzioni preposte ai controlli che invece, questo governo, per non perdere i voti, ha omesso di fare, come ho detto dianzi.

Purtroppo, oggi è tardi, e come la Grecia (manca poco) siamo anche noi. Esattamente come avevo preventivato, scrivendolo sui giornali, molti mesi fa. Non vorrei che, per un colpo di matto, questo governo (che ormai ci ha abituato a tutto) non maturasse l’idea di toccare i risparmi delle famiglie italiane. Come ho già detto in un recente articolo su questo giornale, a titolo: “ Attenti al venerdì…”
Nel qual caso saremmo davvero la Grecia, anche noi !

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