ATTENTI AI VENERDI’ A VENIRE….

Non dovrei dire queste cose ai colleghi bancari che ne sanno più di me, ma siccome viviamo in un paese in cui non si capisce più niente nemmeno dal lato della finanza – e la crisi attuale è il dritto o rovescio della medaglia di questa situazione – vorrei fare queste semplici considerazioni.
Le agenzie di rating – come si sa – hanno declassato l’Italia e le stesse banche perché le analisi fatte da dette agenzie di rating hanno portato al seguente risultato: l’Italia è un paese troppo indebitato e, se non succede nulla di…simil-Grecia, saranno come al solito i cittadini a pagare un conto salato. Il guaio è che il debito è talmente alto che una decina d’anni sarebbero pochi per ripianare questo bubbone finanziario, anche a furia di lacrime e sangue. Come dire: non è possibile farlo !
Gli addetti ai lavori sanno che il ricarico applicato dalle banche sui prestiti concessi a famiglie ed imprese è in continua ascesa, a causa del prezzo di rifinanziamento da parte delle banche sui mercati internazionali dei capitali. In parole povere, gli Istituti di Credito italiani devono pagare di più per avere prestiti per cui questo “plus” viene necessariamente ricaricato alla clientela comune. Stessa cosa per le imprese. Il guaio è che ogni giorno è in itinere un trend positivo (o negativo come interpretar si voglia) con riferimento all’aumento dei tassi, al punto che saranno ancora i clienti delle banche a sopportarne il peso conseguente. E tutto ciò in un contesto in cui il sistema bancario italiano è senz’altro il più caro di tutti i paese europei.

Apriamo per un attimo gli occhi: La posizione finanziaria italiana è insostenibile ed irreparabile (non ripianabile si direbbe in termini bancari) non solo perché il debito è inaffrontabile con terapie anche di alta drasticità, ma perché l’economia reale non cresce, e se non cresce, di soldi ce ne saranno ancora meno per pagare i debiti. Ed allora ?
Si dice che Tremonti abbia governato bene la finanza. Io non sono d’accordo su questo. Lui ha tenuto i soldi fermi per dimostrare la sua bravura ostentando ad ogni piè sospinto che i conti sono stati tenuti in ordine. Ma questo è semplicemente il lavoro di coloro che non fanno niente e di conseguenza non fanno neanche errori ! Dicevo ieri, su altro giornale, che in Italia si è determinata una situazione simile a quella del naufrago in un’isoletta sperduta del mare il quale, con una valigetta appresso di miliardi e miliardi, salvata durante il naufragio della nave, non può ovviamente comperare nulla. Concetto questo che va esteso pari pari agli investimenti strutturali che non sono stati fatti appunto per tenere i conti in ordine.. Ora i conti saranno anche in ordine (posto che lo siano davvero anche se non metterei una mano) e l’economia langue in maniera così pesante da dover osservare che quasi tutte le aziende che sono state aperte negli ultimi 3-4 anni sono state costrette a chiudere.
Di questo passo cosa si dovrà sperare ? La Grecia è dietro all’angolo. In tempi non sospetti (settembre 2010) dicevo non solo queste stesse cose, ma purtroppo, ho anche preventivato, azzeccandola in toto, la tragedia che sta subendo la Grecia, affermando che i 110 miliardi di Euro prestati dall’Unione Europea sarebbero stati un semplice palliativo. Cfr. (www.lavocediarnaldo.altervista.org), sezione economia.

Domanda conclusiva: “ Non sarà che,.di questo passo, i risparmi tenuti in ordine da Tremonti potrebbero far nascere nei cervelli malati di questo governo la voglia di sottrarli ai conti correnti delle famiglie per sanare il debito ?”
Non per niente – e chi ha lavorato in banca lo capisce – io comincio a temere ogni…venerdì.

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