ANCORA SACRIFICI!

Come il solito, fare delle previsioni economiche serie sul Bel Paese appare ardua impresa. Indubbiamente, la nostra situazione, già “pesante” da oltre due anni, era sull’orlo del collasso. Ora la manovra varata dal Governo dovrebbe salvare il salvabile e garantire un bilancio in pareggio entro il 2013. Sarà. Intanto, in piena canicola estiva, i provvedimenti assunti dall’Esecutivo in carica appaiono complessi e, nella loro generalità, impopolari. Essere in UE non sono solo rose. Le spine, in ogni caso sempre presenti, quando “pungono” fanno male. Anche se il “dolore” è una realtà tutta da graduare. Resta che gli inasprimenti sociali e fiscali saranno anche a carico della classe meno abbiente della penisola. Insomma, i “ricchi” sono in numero minore dei “poveri” ed i prelievi nei confronti di questi ultimi appaiono assai più di facile attuazione. Pur accettando il tutto con riserva, pretendiamo anche la fine dei privilegi di “casta.” Il giro di vite fiscale ed il maggiore rigore nella vita dello Stato dovrebbero, però, garantire una più ferrea volontà d’interventi sulla bilancia economica nazionale. Con la premessa, però, che non tutti i politici sono concordi sulla linea adottata dalla squadra di Berlusconi. Accanto alla possibile recessione economica, si profila anche un’attuabile “crisi”politica; dato che l’attuale maggioranza ha il suo tallone d’Achille nell’alleata Lega Nord. In altri termini, il Ministro Bossi, pur riconoscendo la necessità di un intervento rilevante, come si è rivelato quello recentemente varato, non intende rinunciare alle mete federalistiche; ora in netto secondo piano. L’Opposizione che, almeno in questo frangente, ci auguriamo costruttiva, non ha ancora rivelato una sua posizione univoca. La presenza di un “Terzo Polo”, più formale che sostanziale, continua a rimescolare le carte in tavola. In previsione di un’Italia delle regioni, con meno comuni e province, resta l’incognita dei pareggi di bilancio a livello locale. Mentre la tutela fiscale per i redditi deboli ( meno di ventimila Euro d’imponibile lordo l’anno) non ha trovato il necessario accordo tra le parti, già si profila la strategia degli scioperi a pelle di leopardo dopo, ovviamente, una mobilitazione generale già in preventivo a livello CGIL. Nell’intento di favorire la libera iniziativa, le famiglie italiane dovranno sborsare, per il 2012, una media di 300 Euro in più per mantenere il tenore di vita di quest’anno. Nel conto, però, non abbiamo considerato gli aumenti dei pubblici servizi e delle utenze energetiche che non potranno essere evitati. Mentre gli italiani, che hanno potuto, stanno rientrando dalle ferie, i primi effetti negativi della manovra si sono fatti sentire. Forse più sotto un aspetto psicologico ma, comunque, innegabile. L’Europa ha accolto positivamente la manovra di “lacrime e sangue”; ma su i suoi effetti anche l’UE dovrà attendere almeno la fine del prossimo anno. Senza essere profeti, lo avevamo scritto. Dopo la Grecia sarebbe toccato all’Italia. Ora, ogni illusione risulterebbe inutile. La situazione si complicherà di più nei prossimi mesi a vantaggio, però, di una maggior affidabilità a livello internazionale. D’ora in avanti, saremo tutti chiamati a dare in funzione delle nostre reali possibilità per vincere la speculazione e meritare maggiore attendibilità. In altri termini, dobbiamo ottenere quella fiducia che, per eventi internazionali, ma anche per una certa incompetenza interna, abbiamo progressivamente perduto. Saranno ancora sacrifici, ma dobbiamo farcela.

Giorgio Brignola

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