USA: Nel mirino la guerra infinita in Afghanistan dopo la perdita dei Navy Seals. Obama si reca a portare la sua solidarietà  alle famiglie dei caduti.

HOUSTON, Texas – A distanza di due anni il presidente degli Stati Uniti si reca nella base dell'Air Force di Dover nel Delaware per onorare i componenti dei reparti speciali della Marina caduti in Afghanistan. Ancora una volta un Barack Obama invecchiato dal tempo e dal peso delle responsabilità che gli competono ritorna ad adempiere il suo dovere di comandante in capo delle forze armate di una nazione che e' fiaccata da una guerra infinita della quale non si vede scritta ancora a chiare lettere la parola fine.

Le salme dei caduti sono giunti su due diversi aerei. Trenta di esse erano coperte con la bandiera americana ed otto con quella afghana mentre nel frattempo la Marina e' impegnata nelle sue indagini per accertare le cause dell'incidente mortale che e' uno dei più gravi per l'alto numero dei militari che vi hanno perso la vita.

Nell'offrire le sue condoglianze alle famiglie dei caduti Obama ha affermato che questo suo dovere e' certamente uno dei più tristi e più impegnativi fra quelli che competono al presidente degli Stati Uniti. Per la guerra che ha ereditato e che si protrae ancora rappresentando una delle più lunghe fra quelle sostenute dal paese il Capo delle forze armate ha dovuto già firmare ben ottocentosettantaquattro lettere di condoglianze ufficiali ed, intanto, con l'impazienza di vederla finire cominciano già ad emergere le prime critiche da parte d'alcuni militari che sostengono che l'elicottero non avrebbe dovuto trovarsi senza copertura nel luogo del suo abbattimento e perplessità della gente comune per l'enorme carico economico che essa comporta e che stride clamorosamente con le difficoltà economiche americane e con il periodo di recessione attuale.

I numeri non lasciano dubbi. Il conflitto che si trascina tra le montagne impervie della nazione che in passato ha già sconfitto l'Unione Sovietica costa cifre astronomiche e causa perdite di vite umane considerevoli. La gente comincia a diventare irrequieta chiedendosi se il ritorno che si ha da essa giustifichi l'enorme ammontare delle perdite tanto in termini economici che in quelli delle sue vittime.

L'impegno afghano comporta settimanalmente il carico di ben due miliardi di dollari mentre, come tutti sanno, si parla di tagli a spese a settori della vita americana più essenziali quali alla realizzazione d'infrastrutture, alle assicurazioni ed alla scuola. Tutto ciò, naturalmente, senza neanche ricordare il coinvolgimento in Libia che sembra sfuggire al mirino delle telecamere dei media ed all'interesse generale di tutto il paese in quanto l'attenzione in questo momento e' focalizzata prevalentemente sui crimini si Assad contro la sua stessa gente, non differentemente di come, a suo tempo, aveva fatto pure Saddam Hussein.

Nonostante le promesse elettorali di Barack Obama nessuno si rende conto realmente di quanto la guerra in Afghanistan dovrà durare. C'è chi avanza anche l'ipotesi che il disimpegno attuale iniziato con una gradualità forse troppo eccessiva potrebbe arrivare a protrarsi per un altro decennio. Si tratta, naturalmente, solo d'ipotesi ma che in questo momento di grave congiuntura economica e dopo questa nuova pesante perdita non possono fare a meno di sconcertare e d'accrescere l'impazienza di tutti quelli che giornalmente devono fare i conti con i pressanti problemi economici e con la tragedia d'avere perduto un congiunto che e' partito per fare il suo dovere e non ha fatto più ritorno.

Dopo il lungo lavoro effettuato dai “military advisors” per irrobustire le forze della debole nazione afghana il prossimo anno gli Stati Uniti dovranno passare al loro alleato il compito di gestire da se la propria difesa nei confronti della minaccia talebana ma c'è chi sostiene che Karzai ed i suoi non siano ancora in grado di poter riuscire nel gravoso impegno.

Unico aspetto rassicurante nell'ambito di questa nuova tragedia il fatto che, secondo fonti attendibili, nessuno dei caduti dei Navy Seals apparteneva al gruppo di truppe speciali al quale si deve la cattura e l'eliminazione di Bin Laden. Se ciò fosse avvenuto, infatti, si sarebbe prospettata la possibilità inquietante che, a causa di qualche infiltrato o peggio per un'irregolarità nella custodia d'importanti informazioni d'intelligence, la perdita fosse da considerarsi come una ritorsione mirata a punire i militari che avevano catturato ed ucciso il capo di AlQaeda.

RO PUCCI

08 / 10 / 2011

I-AM, HOUSTON, TEXAS

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