Mi spiace cari signori: per me potete anche fallire. Anzi forse il default non sarebbe così male

di Emanuele Perugini

No scusate ma io non ci sto. Non ci sto a dover pagare ancora più tasse in cambio di sempre minori servizi. Stavolta proprio non mi va giù e vi rispondo come mi rispondete voi quando provo a proporre idee e servizi progetti e soluzioni: mi spiace, c'è la crisi, non ho una lira. E si perché a questo punto per me è arrivato il momento di dire basta. Basta non ce la faccio più. So che sono condannato a non avere una pensione, un'assistenza sanitaria adeguata, una scuola per i miei figli competitiva, un percorso sociale di crescita e di sicurezza. Davanti a me, nella prospettiva c'è solo un grande enorme punto interrogativo. L'unica cosa che so è che se vi permetto di prendere questi soldi domani me ne chiederete degli altri e dopo molti altri ancora. Io quindi ho deciso che vi dico “BASTA”.

Le tasse si devono pagare. Giusto, ma è lecito sapere per che cosa devono essere pagate e a chi vanno tutti questi soldi. So che cosa mi direte. Dobbiamo intervenire con urgenza, rassicurare i mercati. Dobbiamo fare la manovra per pagare gli interessi che se non lo facciamo andiamo incontro al fallimento, anzi al default come usa dire. A questo punto, signori miei, occorre fermarci un attimo e tradurre questi termini in un linguaggio un po' più comprensibile.

Prima di tutto che cosa vuol dire “i mercati”? Chi c'è dietro questa entità astratta che viene evocata manco fosse una specie di spectre internazionale? La Banca d'Italia dice che oltre la metà del debito pubblico italiano e cioè i BOT, i Buoni Ordinari del tesoro, sono di proprietà di famiglie italiane. Il resto appartiene a Stati e Banche straniere. Lasciamo perdere gli stranieri e concentriamoci sugli italiani.

Chi sono i possessori di BOT? Chi si nasconde dietro al termine mercati? Le famiglie? Magari quelle medie e piccole che a fatica hanno messo da parte depositi da 20.000 euro? In parte si, ma poi penso alla mia, a mio padre e dico, no, non sono loro, sono altri, banche assicurazioni, società di capitale che invece di investire in fabbriche e stabilimenti preferiscono la rendita finanziaria. Insomma alla fine i padroni del debito pubblico sono gli stessi signori che dai consigli di amministrazione delle Banche delle Fondazioni, delle assicurazioni e dei Palazzi quelli che grazie ai nuovi interessi sui Bot che io sono chiamato a pagare con le mie nuove tasse si metteranno in tasca 59.000 euro netti per ogni milione prestato allo stato ogni anno per dieci anni. Due stipendi in pratica. Non uno due.

Ora si scopre che il prossimo anno dovrò pagare mille e più euro di tasse in più perchè certi signori che guadagnano prestando soldi allo stato che a sua volta li spende per tutti ma non per me, ritengono che il governo attuale del paese non sia affidabile, non sia in grado di garantire la crescita eccetera eccetera. Signori miei io questo governo non l'ho votato. Ho sempre saputo che mister B e i suoi ministri non erano affidabili. Ma voi niente, anzi avete continuato a sostenere che questa era l'unica maggioranza possibile, che senza B non potevamo andare da nessuna parte. Oggi mi chiedete più soldi perchè B non è piu' affidabile e quindi per prestargli soldi volete maggiori interessi.

Io più soldi non ce li ho. Anche volendo proprio non ce li ho. Nel mio portafoglio non ci sono obbligazioni, azioni, e tantomeno ci sono i bot. Niente non c'è un euro di titoli di stato. La mia situazione attuale è di un saldo positivo di circa 3000.00 euro e un mutuo che corre ogni fottuto mese, che, grazie alle vostre nuove richieste, aumentarà a dismisura nei prossimi mesi. Insomma non ho un becco di un quattrino. Ho però una figlia, un lavoro che ogni giorno devo sudare per consolidarlo e per mantenenerlo ostacolato dai soliti discorsi e ostacoli, e devo dirmi fortunato rispetto a tanti. Misera consolazione.

Ma è così. Ora li stessi signori che non ti fanno accostare alla stanza dei bottoni nemmeno con il binocolo, mi stanno dicendo che io devo pagare di più perchè loro facciano sempre più soldi. Mi stanno dicendo che hanno deciso che mia figlia non avrà lo stesso tipo di formazione scolastica che ho avuto io – gratuita e di alta qualità – perché loro si sono indebitati e io devo pagare. No signori, io non pago. E se arriverà il default forse ci rimetterete più voi di me, perché io quello che non ho non posso perderlo.

Postilla: la rivoluzione francese è cominciata così, con il fallimento fiscale dello stato. Forse è per questo che il default fa così paura?

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