Una manovra economica di sacrifici non piace mai a nessuno anche perchè tutti sono convinti di stare dalla parte giusta chiedendo che i tagli li sopporti soprattutto qualcun altro, ma non credo che per Tremonti ci fossero molte altre possibilità di muoversi rispetto a quanto presentato. A parte però un più forte taglio ai costi della politica (vedi articolo qui sopra) credo che per valutare la manovra occorra anche un passaggio parlamentare “vero” per alcuni riequilibri che si possono fare nell’ottica di far pagare un po’ di più a chi può permetterselo e dando invece una mano a quei ceti più deboli e meno garantiti che di più soffrono la crisi.
Ma ancora una volta siamo riusciti presto a farci del male inserendo di straforo e poi subito cancellando una clausoletta finale per congelare i debiti nelle cause civili con il risultato che dopo due secondi tutti hanno indicato la Fininvest di Berlusconi come una della aziende che avrebbe potuto trarne dei sostanziali benefici. Una assurdità visto che la sentenza di secondo grado arriverà comunque prima della approvazione della manovra ma soprattutto un incredibile, ennesimo danno di immagine. Il tutto assolutamente per nulla, anche perché allora sarebbe stato molto meglio parlar chiaro e spiegare le cose a tutti, visto che era sciocco pensare che una norma così eclatante sarebbe rimasta nascosta dalla verifica giornalistica e parlamentare.
