FONTANONESTATE

Sedicesima edizione
21 giugno – 11 settembre 2011

Giardino della Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo – via Garibaldi 30 – 00153 ROMA
Orario degli spettacoli: ore 21
info e prenotazioni: 06.5883226 / info@fontanonestate.it

Direzione artistica: Enzo Aronica, Riccardo Barbera e Roberto Della Casa

Ufficio stampa: ELISABETTA CASTIGLIONI
tel/fax 06 3225044 – mob. 328 4112014 – elisabetta@elisabettacastiglioni.com

PROGRAMMA DALL'11 AL 17 LUGLIO

Lunedì 11 luglio
CIAO, DANIELE

Festa/spettacolo
Omaggio a Daniele Formica (grande amico di FontanonEstate) con artisti e amici di Daniele e di FontanonEstate
Ingresso gratuito

Martedì 12 luglio
J & H DOPPELGÄNGER

Suite/Variazioni su Robert Louis Stevenson
di Francesco Randazzo
Con Francesco Randazzo e Walter DaPozzo
Regia di Francesco Randazzo
Scene e Costumi: Aeki Mipu
Musiche: Calogero Giallanza
Coreografie: Rossana Veracierta
Luci: Chiara Martinelli
Assistente alla regia: Annalisa Paolucci
Direttore di Scena: Gian Luca Bianchini
Una Produzione Ostinati a.c.
J è un medico, un chirurgo bravissimo, pervaso da buoni sentimenti, persino stucchevoli, agitato nascostamente da ambizioni e sentimenti di rivalsa, che lo agitano come un peccato originale che gli avvelena i giorni. H è la parte oscura di J, che si libera grazie ad alcune pasticche psicotrope, che dovrebbero espellerne l'inquietudine, ma inesorabilmente provocano un dissidio ancor più forte, ancor più velenoso.
J è uomo solo con sé stesso, un uomo tormentato da ambizioni e buoni propositi, qualcuno che sa di valere ma viene annullato dal sistema di potere che lo circonda. Comincia a vedere H, l'altra parte di sé, quella parte libera da condizionamenti, ferina, brutale, feroce, dedita soltanto al soddisfacimento del proprio piacere. L'animale racchiuso nella gabbia della sua coscienza, viene fuori, si libera, azzanna, uccide, stupra, con facilità e leggerezza, sicuro di sé. L'orrore che suscita nella sua parte originaria, quella buona, provoca un duello serrato, spietato, persino ironico, cinico, dissacratorio, dove tutte le crepe si allargano e approfondiscono, inesorabilmente il male dispiega tutte le sue armi seduttive e manipolatorie. H progredisce, raffina le sue capacità, passa a livelli superiori: il male non più e soltanto come brutale appagamento, ma attraverso il potere e l'impunità, mezzo di dominio e libido assoluti, perfetta evoluzione che lo rende idealmente e perfettamente inserito e realizzato: «Questa è la mia epoca / Sono perfettamente inserito / a mio agio Mi sento normale». Mentre J è sempre più debole, perché lui stesso e i suoi reconditi, rimossi desideri, rendono più forte e potente la sua parte antagonista. Fino all'apoteosi finale dell'oscurità che prende il sopravvento e trionfa, fagocitando J, accorpando in un unico essere le due metà, un essere splendidamente oscuro, torbidamente affascinante, orribilmente e naturalmente inserito nel buio e nel caos dell'assenza della coscienza: «È oggi che il buio sorge ad ogni alba / Questo è il tempo del nero caos».
La parola “dualismo” è stata usata per la prima volta nel 1700 da Thomas Hyde. Quasi due secoli dopo Robert Louis Stevenson inventa il personaggio di Mr Hyde. Poi Freud e il cinema fanno il resto.
Si sa che Stevenson pippava droghe, come molti del suo tempo. Sigmund invece usava e prescriveva cocaina. Negli stati alterati della coscienza risiedono spazi che l'artista esplora e saccheggia, fertili caverne di creatività. Ma in esse si nascondono anche i mostri del nostro essere maligno, tutto quel che di noi è messo a tacere in catene dalla coscienza, quello che di noi è più bestiale e occulto.
Quando però, come oggi, ciò che altera risiede nell'aria stessa che una società, un'epoca promanano, e mefiticamente manipolano i concetti di bene e male, li ribaltano, mischiano, li plasmano attraverso oscillazioni pericolose dei principi fondamentali, quando la civiltà di un paese diviene quella della sopraffazione, del malaffare, dell'inciucio, del servilismo, allora ciò che prima sorgeva dall'ombra e all'ombra era destinato a tornare, emerge prepotentemente, con voce e forza autonoma, mettendo in un angolo e sopraffacendo il bene, in quanto noioso, inutile, persino deleterio.
J&H è questo. Le variazioni di un discorso pericoloso, che viene da lontano, ma che si sviluppa e risolve, attraverso una perfida ironia, fino allo struggimento della dissoluzione, di un uomo che per essere perfettamente inserito nel suo mondo deve uccidere la parte migliore di sé.
Senza nessun rimpianto. Con un certo sollievo, anzi.

Mercoledì 13 luglio
IL VIAGGIO DI NICOLA CALIPARI

di Fabrizio Coniglio
Interpretato e diretto da Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani
Una produzione Tangram Teatro Torino
Ne Il Viaggio di Nicola Calipari, il giovane autore-attore Fabrizio Coniglio ripercorre con Alessia Giuliani il viaggio tragico che ha portato all’uccisione di Nicola Calipari: dal racconto del rapimento di Giuliana Sgrena, il suo rapporto con i rapitori, gli aneddoti, la paura, la speranza, fino alla sua liberazione, la gioia, l’incontro con Calipari e il viaggio verso l’aereoporto. Poi il racconto degli spari, quel “fuoco amico” che arriva all’improvviso e trasforma l’euforia in tragedia, incredulità e senso di impotenza. Il Viaggio di Nicola Calipari è uno spettacolo coraggioso, realizzato utilizzando documenti autentici come il diario di prigionia di Giuliana Sgrena, le frasi e i commenti originali di Nicola Calipari, il rapporto ufficiale sulle dinamiche dell’incidente. Saranno evidenziate le omissioni e le contraddizioni della ricostruzione dell’esercito americano, con l’intento di condurre lo spettatore a un desiderio di giustizia e di verità più che a facili sentimenti antiamericani.

Giovedì 14 luglio
CAMBIO VITA

di Simone Perinelli
Con Simone Perinelli e Aurora Mascheretti
Regia di Roberto Belli
Scene e costumi: Tiziana Virgilio
Luci: Roberto Belli
Fonica: Daniele Fabbri e Fabrizio Dottori
Una produzione Leviedelfool
E se, per scegliere la religione a cui dedicarsi per il resto della sua vita, un uomo mettesse a confronto le “offerte speciali” che le varie dottrine propongono? Alla perenne ricerca di un lavoro appassionante, di un amore vero in cui credere e in una vita più lunga e appagante, il protagonista Vincenzo dovrà barcamenarsi tra paradisiache segreterie telefoniche e irripetibili offerte speciali che lo porteranno sull’orlo di una crisi di nervi, fino a scoprire di essere vittima di uno “scherzo ultraterreno” architettato da un unico Dio che di volta in volta cambia nome in Budda, Allah, Manitù e molti altri. Dietro il paradosso, si nasconde un’analisi semiseria del moderno rapporto tra uomo e divinità e, ancor di più, dell’uso spregiudicato di certi dettami religiosi. Fino al vero e proprio colpo di scena finale che ribalta la situazione e, nell’eterna lotta tra laicismo e clericalismo, mette l’uomo al centro di ogni ragionamento sul libero arbitrio. La maschera clownesca di Simone Perinelli ci racconta l’eterna lotta tra il divino e il blasfemo che albergano in ciascuno di noi.

Venerdì 15 luglio
13419 – LA NECESSITA’ DEL RITORNO

di Roberto Attias
Con Roberto Attias, Stefano Antonucci, Gaetano Mosca, Gabriele Galli.
Regia di Roberto Attias
Scene di Cinzia Lo Fazio
Costumi di Fabrizio Martinez
Luci e fonica: Giovanni Receputi
Una produzione Cubatea
Roma Marzo 1968. Battaglia di Valle Giulia.
Il commissario è un uomo di successo, è il tipico funzionario integerrimo, ambizioso, estremamente duro se occorre, pronto a qualsiasi cosa per la sua carriera.
Nel suo ufficio sfilano per tutto il giorno moltissimi studenti arrestati. Solo a tarda sera arriva il turno di un uomo sulla cinquantina che sembra capitato lì per caso. Comincia così la strana storia di Cesare, il quale dopo una lunga attesa si trova finalmente di fronte al commissario per essere interrogato. Ma l’uomo non parla. Il commissario utilizza tutta la sua esperienza per capire la motivazione della sua presenza lì. Non è uno studente, non è un professore, chi è? Cosa ci faceva in mezzo agli scontri? L’uomo bisbiglia qualcosa… incomprensibili numeri. Non era certo quello che voleva sentire il commissario, che rimane altrettanto sorpreso, quando l’uomo inizia improvvisamente il lungo racconto della sua vita di giovane ebreo nella Roma degli anni 30. Il protagonista (Roberto Attias, anche autore e regista) dimesso e distinto, ci rimanda un appassionante racconto in romanesco pieno di aneddoti, date e riferimenti precisi, che colpiscono profondamente il commissario (Stefano Antonucci) facendolo estraniare completamente da tutto il mondo circostante, nel corso di una lunga notte. Cosa nasconde quest’uomo? Perchè è venuto proprio da lui a raccontare la sua storia?
L’atmosfera è coinvolgente, il confronto tra Cesare e il Commissario prende le caratteristiche di un thriller, mentre canzoni struggenti romane accompagnano il pubblico, grazie ad una bella scelta effettuata da Gianni Borgna.
Il pubblico viene portato dal racconto di Cesare in una delle pagine più terribili della nostra storia: La deportazione degli ebrei romani verso i campi di sterminio nazisti ma il clima è lieve, il linguaggio è semplice, diretto non mancano i racconti di amore e di passioni, di debolezze e di enigmi. Il finale svela una scoperta traumatica, tutta da lasciare a nuove chiavi di lettura per gli spettatori.

Domenica 17 luglio
FONTANONE CLASSICA

Interpreti:
Giuseppe Nova, flauto
Giorgio Costa, pianoforte
Musiche di Mozart, Donizetti, Massenet, Saens-Saint, Genin-Verdi, Faurè, Doppler, Borne
Una produzione PDF eventi, Associazione “Pour le Piano”
La grande musica per il sociale. Giuseppe Nova e Giorgio Costa: due dei più rappresentativi artisti a livello internazionale del panorama musicale italiano protagonisti di una indimenticabile serata in cui Musica e Impegno Sociale si incontrano nella splendida cornice storica della Fontana dell'acqua Paola.
Un evento in collaborazione con Musica&Muse e Alba Music Festival
Programma: Fantasia romantica
Wolfgang Amadeus Mozart – Rondò in Re maggiore K 374
Gaetano Donizetti – Sonata in do (Largo, Allegro)
Jules Massenet – Meditation de Thäis
Paul A. Genin / Giuseppe Verdi – Fantaisie Brillante sur des Airs de l’Opera Traviata
Camille Saint Saens – Romance op.37
Gabriel Faurè – Pavane
Franz Doppler – Fantasia pastorale ungherese op.26
François Borne – Fantaisie sur Carmen de George Bizet

Ogni sera, lo spettacolo sarà preceduto dalle Spigolature Garibaldine, microstorie sui personaggi che, nella zona del Gianicolo, diedero vita a una delle pagine più esaltanti del Risorgimento italiano: la Repubblica Romana del 1849. Questi gli argomenti proposti a rotazione:
1 LA STATUA CENSURATA (Ciceruacchio e la strana sorte del figlio cancellato)
2 LO SPARTITO SPORCO DI OLIO (Mameli, la protocrocerossina Cristina Trivulzio ed altre storie)
3 LA GARIBALDINA EN TRAVESTI (Colomba Antonietti Porzi, garibaldina per amore)
4 PATRIOTA O RECLAME? (Ugo Bassi e la strana storia del suo monumento bolognese)
5 LA VERA STORIA DEI BAMBINI-PATRIOTI (da Righetto ai Martinitt, i ragazzini in barricata)
6 QUEL VECCHIETTO ERA UN GARIBALDINO? (Storia dei garibaldini fuori tempo massimo)
7 IL CIABATTINO ARGENTINO (ovvero, come nasce Anita)
8 ER BELLI E LI GIACUBBINI (il popolo e la rivoluzione)
9 GARIBALDI VS IL GENTIL SESSO (battaglie vinte o perse con le donne)
10 IL MISTERO DEI 4 VENTI (le ville della Repubblica Romana)

Maggiori info su www.fontanonestate.it

FontanonEstate 2011 è una manifestazione realizzata con il sostegno di Roma Capitale -Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico.

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