Bruno Vespa e la giustizia per ricchi – MAI PIU’ ANTIAVVOCATURA

Contro la nostra categoria è in atto una vero e proprio attacco da parte dei mass media e dei “poteri forti”.

Da un lato il giornalista Bruno Vespa ha pesantemente attaccato la categoria in un articolo pubblicato sul n. 28 di Panorama, definendo gli avvocati una “lobby” che ostacola l’obbligatorietà della Mediazione per difendere i propri interessi noncuranti del fatto che la Mediazione farebbe “risparmiare ai cittadini anni di processi e di parcelle”, li ha paragonati ai No-TAV, ai gruppi contrari al nucleare, alla privatizzazione dell’acqua, ai termovalizzatori, alla riforma dell’Università, ed in generale ai gruppi organizzati capaci di dire sempre e comunque NO, tacciando la nostra categoria di voler “paralizzare la modernizzazione del paese”.

In assenza di prese di posizione ufficiali, ci è sembrato doveroso replicare al Giornalista come MOVIMENTO FORENSE (CLICCA oppure leggi la replica, per comodità, in calce alla presente*)

Mentre accadeva ciò in maniera beffarda è entrato in vigore, se non hai avuto la sfortuna di verificarlo direttamente in queste ore, il DECRETO-LEGGE 6 luglio 2011, n. 98 che:

1) aumenta del 20 % il contributo unificato (CLICCA);

2) MULTA GLI AVVOCATI che sbagliano o omettono di indicare codice fiscale indirizzo PEC o fax con una sanzione corrispondente all’aumento della metà del contributo unificato;

3) aumenta il valore del contributo nel processo amministrativo ed in materia di appalti fino a 4.000,00 euro;

4) introduce il contributo nelle cause di lavoro, nei procedimenti esecutivi di consegna e rilascio, in quelli separazione personale dei coniugi;

5) cancella la riduzione alla metà del contributo previsto per l’opposizione a decreto ingiuntivo. Stessa sorte per l'opposizione alla Sentenza dichiarativa del fallimento.

Quanto sopra è frutto della mancanza di considerazione che la politica ha nei confronti della nostra professione, degli attacchi che arrivano da altre categorie professionali e anche dalla politica sin qui debole, frammentata e spesso fratricida adottata dagli Organismi di rappresentanza dell’Avvocatura.

Ma ora la misura è colma, è giunto il momento del riscatto.

UNITI, come singoli professionisti o come membri dell’associazionismo forense, sosteniamo le iniziative che le Istituzioni forensi vorranno prendere.

Stiamo valutando le proposte da intraprendere, pertanto, inviaci (massimilianocesali@movimentoforense.it) la tua opinione in ordine a quella che reputi la migliore forma di protesta.

MOVIMENTO FORENSE

Massimiliano Cesali

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