Intervista a Yasmin Abo Loha

A qualche giorno di distanza dall'ECPAT Europe Meeting vi presentiamo un'intervista esclusiva alla coordinatrice dei programmi di ECPAT Italia, Yasmin Abo Loha. Il meeting ha visto la partecipazione di tutte le ECPAT Europee.

Importante la presenza del nuovo Direttore Generale di ECPAT International, Kathleen Speake che insieme al Direttore generale della campagna di sensibilizzazione promossa da The Body Shop, Chistopher Davis hanno consegnato al commissario europeo Cecilia Malmstrom le 2,3 milioni di firme raccolte in Europa a favore della petizione.

Dott.ssa Yasmin, quali differenze ha rilevato rispetto all'incontro tra le ECPAT Europee tenutosi a Barcellona nel 2007?

Nel 2007 l'intento dell'iniziativa era quello di sviluppare insieme un progetto di professionalità e formazione omogenea per un indirizzo migliore della attività di sensibilizzazione di ECPAT sul tema dello sfruttamento e del turismo sessuale, anche in previsione del Congresso Mondiale di Rio de Janeiro che si sarebbe tenuto di lì a breve. Oggi, il meeting di Bruxelles ha rappresentato una fase diversa. Non c'è stata formazione, ma riflessione e rafforzamento dei legami preesistenti. Ciò che è emerso in maniera chiara è la voglia e la necessità di implementare un lavoro congiunto che preveda un maggior scambio di materiali, buone pratiche e un consolidamento della rete ECPAT.

Quali sono i risultati ottenuti dai vari working group del convegno?

I gruppi di lavoro hanno lavorato intensamente nei tre giorni di convegno. Il risultato finale è stato quello di approfondire e capire il fenomeno dello sfruttamento sessuale dal punto di vista scientifico attraverso un analisi dettagliata dei cambiamenti che il fenomeno stesso ha subito negli ultimi anni. L'intento ora sarà quello di evidenziare quanto questo cambiamento sia dettato da una maggiore capillarità e pericolosità della criminalità organizzata, capace di individuare nuovi meccanismi di sfruttamento, oppure da un cambiamento endemico della società, che vede crescere casi di abuso i cui protagonisti sono spesso persone familiari e di fiducia.

Qual'è allora la strategia pensata per affrontate queste nuove emergenze?

Sicuramente quello di assumere un approccio congiunto di interazione continua, di relazione e di scambio capace di capire, prevenire e contrastare con strumenti efficaci il fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori.

Dottor.ssa Yasmin, qual è il clima che si è respirato nei giorni del convegno?

Sono rimasta particolarmente felice di vedere come negli anni la rete delle ECPAT Europee sia stata in grado di rinnovarsi e crescere. Ho visto la presenza all'interno dei diversi gruppi direttivi di persone giovani, dinamiche e competenti con tanta voglia di fare. E' stato sorprendente scoprire che l'età media dei partecipanti al convegno fosse compresa tra i 25 e i 30 anni. Un vento di freschezza che darà presto i frutti sperati.

Quali differenze ha evidenziato tra il modus operandi di ECPAT Italia rispetto alle altre ECPAT Europee e viceversa?

Da questo punto di vista Le posso dire che tra i progetti che hanno riscosso maggior successo c'è quello di ECPAT Italia in Sudafrica realizzato insieme ad Eurovo. Invece sono dell'idea che le ECPAT Europee, in particolare il gruppo che opera in Inghilterra e nei paesi dell'Est, come la Bulgaria hanno raggiunto un obiettivo importante, quello di riuscire a coinvolgere il minore e l'adolescente nella fase di intervento in un ambito progettuale delicato come quello dello sfruttamemtro sessuale. In questi Paesi ECPAT è riuscita a far si che il bambino intervenga attivamente sulle problematiche affrontate. In molti casi il minore può entrare in contatto con una ex vittima di sfruttamento. Questo sarebbe un passo importante anche per il nostro Paese.

Durante il convegno ha potuto incontrare il nuovo direttore generale di ECPAT International? Qual è stata la sua impressione?

Ottima. Tutti i partecipanti al convegno hanno potuto ammirare l'umiltà e la competenza di questa donna che da anni opera a difesa dell'infanzia in tutto il mondo. Sicuramente porterà molta della sua esperienza alla mission di ECPAT.

Concludiamo parlando del momento della consegna delle 2,3 milioni di firme raccolte da ECPAT e The Body shop al Commissario europeo Cecilia Malmstrom.

Un momento magico, di grande intensità che ha ricordato a tutti noi l'importanza della lotta di ECPAT a difesa dell'infanzia da uno dei crimini più brutali della storia, quello della tratta e dello sfruttamento sessuale dei minori. Sapere che in tutta Europa già 2.3 milioni di persone sono vicine e impegnate per la nostra causa non ha prezzo, se a queste aggiungiamo le 6.3 milioni di firme totali raccolte in tutto il mondo, allora sappiamo che non dobbiamo fermarci. Inoltre è stato importante vedere l'attenzione rivolta alla nostra causa da parte del commissario europeo, che ha promesso il suo impegno nell'incentivare la direttiva europea contro il traffico di bambini a scopi sessuali.

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