La versione secondo cui Berlusconi si è avvicinato a Di Pietro perché il premier voleva parlare con il capo dell’opposizione a mio avviso è credibile. E lo spiego, stralciando una frase di quanto ho scritto oggi su altro giornale…
Omissis…
ormai Berlusconi sa di essere alla mercé degli eventi, sa che sta navigando a vista e che ogni giorno potrebbe sbattere contro uno scoglio per cui, perduto per perduto, anche un semplice avvicinamento fisico al suo principale oppositore, potrebbe essere dato in pasto simil-promozionale all’opinione pubblica (secondo il premier) e di conseguenza interpretato come un gesto volto a disarmare psicologicamente l’antagonista… un gesto intriso di odio e “fratellanza cristiana”, per dimostrare che vince sempre l’amore come da una suo vecchi refrain elettorale; e ciò supportato da una sorta di marketing psicologico mutuato da quello commerciale di cui il premier è maestro in assoluto…
E’ infatti del tutto inimmaginabile, dopo tutto ciò che Di Pietro ha detto a Berlusconi, che ci possa essere un dialogo fra i due, che non sia per motivi che nemmeno Dio potrebbe conoscere…
Se poi Di Pietro vuol far capire all’altra opposizione, invero assai fiacca e inaffidabile, costituita dal Pd, Sel e Centro che, se non decidono di fare squadra per mandare a casa Berlusconi, allora io penso che abbia tutte le ragioni di questo mondo in quanto, come è già successo in passato, le ambizioni di leadership da parte dell’attuale “opposizione”, potrebbero ahimè fare il gioco di Berlusconi, non solo per confermarlo al governo, ma anche per aprirgli la strada verso il Quirinale.
Se, al contrario, Di Pietro è diventato improvvisamente scemo, allora, al di là delle attenuanti dovute alla condizione, mandiamolo ad un C.S.O, alias Centro Sanitario Obbligatorio.
