L’ASSALTO AL 5permille QUALE OCCASIONE PER LA TRASPARENZA INFORMATIVA A TUTELA DEL CITTADINO

Al Direttore IL CORRIERE DELLA SERA

Per contribuire a una corretta informazione, in qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, invio la presente con preghiera di pubblicazione a riscontro e completamento dell’articolo da voi pubblicato e che riguarda i nostri associati e la categoria che rappresentiamo.

l’assalto al 5permille quale occasione

per la trasparenza informativa a tutela del cittadino

Un nostro associato ci ha inviato via email l’articolo da voi pubblicato in data 18 giugno 2011 dal titolo: Camperisti e gommonauti – I «furbetti» del 5 per mille e, essendo il riferimento generico che può indurre il lettore in errore, precisiamo che l’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti non si è attivata per acquisire il 5 per mille, nonostante svolga una attività non lucrativa e di indubbia utilità sociale nella promozione e applicazione delle Leggi nonché di promozione del turismo integrato.

Ciò premesso, chiediamo al Governo e ai parlamentari di cogliere l’occasione del 5 per mille per emanare una norma che obblighi i richiedenti a inviare all’Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale:

1. lo Statuto e il relativo verbale d’assembla, in particolare quando lo stesso è sottoposto a modifica;

2. il Bilancio Analitico annuale;

3. la copia del movimento dei numeri di fine anno dei loro conti correnti.

La stessa norma deve obbligare l’Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale a inserire nel sito internet detti dati per una pubblica consultazione.

Detto provvedimento consentirebbe al cittadino di conoscere in modo rapido ed economico a chi sarebbe diretto il suo contributo e come sarebbe utilizzato.

Inoltre, chiediamo al Governo e ai parlamentari di cogliere l’occasione del 5 per mille per emanare una norma che obblighi:

1. tutti i Comitati, Associazioni, ecc …. a registrare il loro Statuto e/o atto costitutivo all’Agenzia della Entrate. In tal modo sparirebbero i Comitati e le Associazioni fantasma;

2. l’Agenzia dell’Entrate a inserire nel loro sito internet detti Statuti e/o atti costitutivi. Questo perché abbiamo recentemente scoperto che, Associazioni che come la nostra si recano di spontanea volontà all’Agenzia delle Entrate nella convinzione di attivare una trasparenza istituzionale, registrando lo Statuto e il relativo verbale nonché pagando quasi 300.000 vecchie lire, poi scoprono che nessuno lo può consultare. Non solo, ma abbiamo scoperto che quando un cittadino vuol acquisire uno degli Statuti registrati all’Agenzia delle Entrate non gli viene consegnata copia – nemmeno pagando – alla faccia della tutela del cittadino e della trasparenza.

Cordiali saluti e a leggervi, Isabella Cocolo, Presidente

A tutti il compito di rilanciare questo documento

Corriere della Sera

Sabato 18 Giugno 2011

Cronache 31

Tasse e associazioni – In pochi rispettano il principio della solidarietà

Camperisti e gommonauti

I «furbetti» del 5 per mille

L’agenzia del governo: due su cinque non meritano

MILANO — Ci sono quelli della dama, del subbuteo e del burraco. Quelli del lamento rumeno e del flamenco. Le guardie padane, i camperisti, i gommonauti. Gli astrofili e i bocciofili. I cavalieri: Templari, del Tau, dell’ambiente. E poi gli amici: delle mamme e dei nonni, dei cani, dei gatti (vincono i primi sui secondi) e degli animali estinti. Del Milan, di Totò e delle ville venete. Stefano Zamagni mette in fila le parole come se dovesse stenderle su una fune da equilibrista: «Su quasi 50 mila candidati al cinque per mille — afferma il presidente dell’Agenzia per le Onlus — non più di 30 mila soddisfano i criteri di “meritorietà sociale” che sono stati posti alla base di questo strumento». Per l'esattezza: 30 mila sui 43 mila inseriti quest’anno nell’elenco dell’Agenzia delle Entrate. Meno dello scorso anno, dell’anno prima ancora. Ma comunque tantissimi. Associazioni, onlus, enti. «Tutti impegnati in un modo o nell’altro nel sociale, sia chiaro. Ma con dei distinguo. Le associazioni sportive, beh, non avrebbero titolo. Ci sono poi nomi che gridano vendetta e rischiano di fare male all’intero mondo della solidarietà». Il cinque per mille quest’anno compie sei anni. Lo stanziamento previsto dalla Finanziaria, e poi ritoccato all’insù dopo le proteste del Terzo settore, è di 400 milioni. E gli italiani che scelgono di «finanziare» così la propria associazione del cuore sono sempre di più: 15,4 milioni nel 2009 (il 5,6% in più rispetto al 2008). Mentre il numero degli enti ammessi, dopo il boom del 2008 (oltre 77 mila), è stato via via ridimensionato dall’Agenzia delle Entrate. Dei 43 mila che quest’anno sono stati inseriti in elenco 97 sono enti di ricerca sanitaria, 436 di ricerca scientifica e dell’università. Seimila e 615 sono invece le associazioni sportive dilettantistiche e oltre 35.500 quelle di volontariato. Si va dalla Fondazione Milan al Circolo damistico di Aosta, dalle associazioni di bowling (quattro tra Roma e Palermo) ai gommonauti pordenonesi (1.421 euro nel 2009), dalle bocciofile (16 da Bolzano a Pesaro) alla scuola portieri.it di Manzano (Udine) e alla Culla della trota di Lanuvio (Roma). E ancora: la Guardia Padana (29.247 euro nel 2009) ma anche le associazioni di immigrati senegalesi (quattro, da Cuneo ad Ascoli Piceno), l’Ordo templi hierosolymitani equites templares onlus di Roma (110 euro nel 2009) e pure i templari di Messina e Palermo, quindi l’associazione carnevalesca bolognese Re Fagiolo (652 euro), i gruppi micologici (sette sparsi in tutta Italia). Fino ad arrivare all’associazione «Basta “m….” in mare» di Rimini. I più sostenuti, dati 2009 alla mano, sono gli enti di ricerca scientifica (37,9 milioni all’Airc) e le grandi Onlus (9,9 a Medici senza Frontiere e 8 a Emergency). Ma quando il contribuente mette una firma alla voce 5 per mille senza indicare l’associazione del cuore le donazioni vengono poi ripartite proporzionalmente tra tutti. Spiega Zamagni: «Sia chiaro: la stragrande maggioranza sono meritevoli, quelle intermedie sono però penalizzate. Ogni anno proponiamo la cancellazione di circa 600 associazioni, nell’ultima riunione ne sono state depennate quaranta». Il presidente per le Onlus mette l’accento sulla necessità di un controllo preventivo: «È che questo provvedimento non è ancora diventato legge ordinaria. Così che all’ultimo, questo o quell’altro gruppo di potere, riesce a far inserire quelle due righe…». Lasciando spazio a qualche furbetto e trasformando il contribuente nell’unico vero controllore. Alessandra Mangiarotti

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy