IL GOVERNO NON SI FIDA DELLA DEMOCRAZIA E TENTA DI SCIPPARE I REFERENDUM

Il ricorso al voto di fiducia da parte del Governo sale a quota 43: in media più di uno al mese da quando è iniziata questa devastante legislatura. La più larga maggioranza della storia repubblicana ormai sopravvive a forza di voti blindati e comprati. Della democrazia restano poche tracce e il Governo cerca di far sparire quelle poche che ancora si scorgono attraverso furti con scasso delle istituzioni.

Oggi, incapace di affrontare una discussione alla luce del sole, si è mascherato da Banda Bassotti e ha posto il voto di fiducia sul decreto Omnibus che contiene, tra le altre cose, la “moratoria” sulla costruzione delle centrali nucleari. 313 deputati hanno approvato il tentativo di scippare il referendum ai cittadini: è evidente che, per opporsi a questo colpo di mano, il il 12 e 13 giugno si deve votare a tutti i costi.

Il più forte atto di opposizione alla politica ad personam di Berlusconi è stato la raccolta di firme per i referendum, che sono di fatto diventati la sua ossessione. Il premier sa che il voto dei cittadini sarebbe deflagrante per la tenuta del Governo: milioni di italiani stabiliranno che il nucleare è una iattura, che l’acqua deve restare pubblica e che la legge è uguale per tutti. Cosa c’è di peggio per un signore che si sente al di sopra della democrazia, delle istituzioni e dei cittadini? Attorno ai processi del premier gira a vuoto tutta l’attività parlamentare, per consentire a Berlusconi di farla franca in barba alle necessità del Paese. Per il resto il gossip, il turpiloquio e le risse da bettola occupano lo spazio che le emergenze dei cittadini dovrebbero avere nel dibattito pubblico. Questa maggioranza sta dimostrando chiaramente che non ha intenzione di occuparsi di lavoro, economia e sviluppo, che non vuole rispettare la libertà di scelta e che ricorre ad ogni stratagemma pur di continuare a saccheggiare l’Italia.

Noi siamo gli anticorpi a questa patologia: la nostra coscienza civile, la nostra volontà di salvaguardare ambiente e salute e di puntare ad uno sviluppo sostenibile. Gli italiani non vogliono il nucleare e lo cancelleranno una volta per tutte: non ci stiamo a farci sottrarre il diritto di decidere da un manipolo di incapaci e spregiudicati. Il 12 e 13 giugno possiamo liberarci dall’incubo atomico, dalla privatizzazione dell’acqua e dallo scandalo di un imputato che sta al Governo solo per garantirsi l’impunità. Solo così potremo restituire dignità al Parlamento, sicurezza al Paese, beni primari ai cittadini e uguaglianza di diritti per tutti. Il Governo non si fida della democrazia, per questo sta provando a smantellarla ricorrendo alla fiducia di chi vota in cambio del gettone di presenza. Ma saremo noi a decidere il nostro futuro, mobilitiamoci per dimostrare al Caimano bollito che il Paese gode di sana e robusta Costituzione!

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