Può capitare a tutti

La bambina di quasi due anni che lo scorso 18 maggio il padre aveva lasciato in macchina, per cinque ore sotto il sole, è morta. La madre ha rotto il silenzio: “Può capitare a tutti”. Così ha detto in un’intervista a SkyTg24. Eh già, può capitare a tutti. Così, come ci si dimentica del latte sul fuoco, del cellulare in macchina, dell’ombrello dal parrucchiere. Con la differenza che una bambina non è un tegamino di latte, non è un cellulare, né un ombrello. Avrei capito questa madre se avesse detto che lo sfortunato genitore è esaurito, che soffre di amnesie, che non sta bene. Ha riferito invece che il “padre esemplare” voleva che tutto fosse perfetto, che lei non si doveva preoccupare di nulla, e per questo non si fermava mai, perché si preoccupava della compagna, della sua gravidanza e della piccola. E l’ha dimenticata in macchina, la piccola. E poi c’era il lavoro, e la casa appena costruita…Non sarebbe stato meglio che la signora non l’avesse rotto il silenzio?

Renato Pierri

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