L’indecente proposta del ministro Prestigiacomo: dimezziamo le pene per i bracconieri

di Oscar Grazioli

A un governo ormai asfittico, che va sotto ogni due per tre, che certamente risulta poco amato dalle generazioni giovani, molto più inclini ad ascoltare Beppe Grillo che non Fabrizio Cicchitto, manca solo che il ministro per le risorse ambientali dimezzi le pene per i bracconieri.Le sanzioni attuali, per chi uccide specie particolarmente in pericolo, vanno da un anno di arresto con relativa ammenda che può ammontare fino a 6000 euro. Se quanto intende portare in parlamento il ministro Prestigiacomo, dovesse avere il placet delle camere, i bracconieri risecheranno da uno a sei mesi o, in alternativa, l’ammenda fino a 4000 euro. Un bello sconto di pena, per chi non mostra alcuno scrupolo nello sparare a un cinghiale di notte o a una foca monaca in pieno giorno. Il folle decreto legislativo, meditato dalla ministra, è in questi giorni all’esame delle commissioni Giustizia, Ambiente e Politiche Europee della Camera, per un semplice parere.Il decreto, se andasse in porto, così come formulato ridurrebbe quasi a zero le ammende per il commercio di animali in pericolo d’estinzione, nonostante l’Europa ci tiri le orecchie (e ci faccia pagare multe) perché siamo, come sempre in queste materie, tra gli ultimi paesi del Vecchio Continente allargato. ” Confidiamo” afferma il presidente della Lav Gianluca Felicetti “ nel pronto intervento dei Ministri Frattini e Brambilla e dei parlamentari per il rispetto degli animali e della legalità”. “Prestigiacomo è un ministro contro la fauna selvatica che propone la riduzione delle pene per i bracconieri” gli fa eco Angelo Bonelli, dei Verdi.Ma, come normalmente accade su materie come lo è la caccia, i partiti, e i loro esponenti, si spaccano facendo assumere alla questione un aspetto tipicamente trasversale. Non sono soltanto gli esponenti dell’opposizione a essere giustamente infuriati con la Pretigiacomo, ma diversi deputati e senatori della maggioranza stessa, mostrano senza tante circonlocuzioni la loro assoluta contrarietà a un disegno che intende salvaguardare quelli che null’altro sono se non ordinari delinquenti.”Lo schema di decreto legislativo proposto dal ministro Prestigiacomo non tutela le specie animali in via d'estinzione e favorisce l'illegalità. Mi sembra paradossale che il dicastero preposto alla tutela dell'ambiente non si renda conto della gravità di tale iniziativa”. Lo afferma in una nota Gabriella Giammanco, componente del Comitato ministeriale per un'Italia “animal friendly” e onorevole del Pdl che addirittura rilancia, chiedendo alla sua collega ministro dell’ambiente di inasprire le pene per i bracconieri.Quello che non ho letto né sentito è il parere dei cacciatori, quelli che ci tengono (giustamente) a non essere scambiati con i bracconieri. Basterebbe facessero sentire la loro voce per evitare lo scandalo di ridurre a pochi euro la pena di chi spara a una delle ultime aquile del Bonelli, magari su commissione del collezionista che la vuole imbalsamata nel corridoio di casa. Ci sarà dato sentire il loro pieno disaccordo contro quelli da cui vogliono essere tenuti ben distinti? O sarà ancora una volta il silenzio dei colpevoli.

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