CEFALONIA: CONFERENZA DELL’AVV. MASSIMO FILIPPINI A MONTEROSI (VT)

Il 16 Aprile si è svolta nel Palazzo del Comune di Monterosi la Conferenza dell' avv. Massimo Filippini, figlio del Maggiore Federico Filippini Caduto a Cefalonia, sul tema “La vicenda tragica della Divisione Acqui a Cefalonia (15-22 settembre 1943)”.
L’ evento ha avuto inizio alle 16,45 con la deposizione di una corona da parte dell’ ANCFARGL (Ass. Naz. Combattenti Forze Armate Regolari Guerra liberazione) sez. “Salvo D’Acquisto” di Roma al Monumento dei Caduti in Piazza Garibaldi. alla presenza del Medagliere della Sezione.
Successivamente nella Sala Consiliare del Comune dopo i Saluti di benvenuto di
Francesco Paris – Sindaco di Monterosi e di Andrea Bomarsi – Assessore alla Cultura e l’ introduzione dei rappresentanti delle Associazioni organizzatrici, Gen Luciano Canu – Presidente UNUCI Monterosi Tuscia sud e Marco Lodi – Presidente ANCFARGL Sezione di Roma e Vice Presidente Nazionale ANCFARGL Aeronautica, ha preso la parola il Relatore avv. Massimo Filippini – figlio del magg. Filippini Caduto a Cefalonia.
Egli ha esordito rilevando che la memoria storica del tragico evento ci è pervenuta ‘monca’ perchè privata di elementi essenziali per una valida e veritiera ricostruzione dei fatti a causa dei ‘silenzi’ ma soprattutto degli ’insabbiamenti’ compiuti dalle FFAA nell’immediato dopoguerra quando nel 1948 due Relazioni Riservate compilate dal t. col. Livio Picozzi Membro Relatore di una Missione Militare italiana inviata a Cefalonia a ottobre 1948 furono –addirittura dietro suggerimento dello stesso Relatore- ‘secretate’ (leggasi ‘insabbiate’) per 50 anni. V.
Ciò influì in modo determinante sulla travagliata storia di Cefalonia che fu ricostruita sulla base delle poche notizie disponibili che, in mancanza di dati certi, vennero elevate al rango di STORIA REALE contribuendo all’affermarsi di un Mito contenente ben poco di vero da storici –si fa per dire- che ritenendo di aver ormai raggiunto la verità non si curarono di proseguire oltre nelle ricerche venendo successivamente smentiti da quelle compiute da Filippini autore tra l’altro del ritrovamento della predetta Relazione che, al termine del suo cinquantennale insabbiamento negli Archivi Militari smentì la storia –o la storiella ?- da loro raccontata.
A proposito di ‘storielle’ raccontate con sprezzo del ridicolo cui si aggiunse perfino l’ex Presidente Ciampi che a Cefalonia il 1/3/2001 raccontò di ‘soldati che preferirono consapevolmente (!!) morire piuttosto che cedere le armi ai tedeschi’ ed altre amenità del genere’, Filippini ha infatti dimostrato –attraverso la lettura ai presenti del testo dell’ORDINE DI RESISTERE inviato al gen. Gandin dal Comando Supremo EROICAMENTE SCAPPATO A BRINDISI- l’ infondatezza di quanto si continua ancora a sostenere con incredibile faccia tosta da parte di svariati enti ed associazioni di cui è auspicabile la chiusura, sulla pretesa SCELTA della truppa di combattere contro i tedeschi essendo ben noto –anche agli ignoranti come loro- che il parere dei soldati resta in ogni caso improduttivo di effetti essendo il funzionamento e l’attività delle Unità Militari subordinato ad un solo imperativo: l’obbedienza agli Ordini Superiori e nient’altro.
E a Cefalonia purtroppo ci fu un Ordine che imponeva di resistere e fu eseguito ‘obtorto collo’ dal gen. Gandin perché presago dei nefasti effetti che ne sarebbero derivati soprattutto in termini di Vittime che comunque furono assai inferiori alle 9/10.000 di cui –con la massima impudenza- si ha ancora il coraggio di parlare perfino da parte di esponenti delle FFAA che è da sperare che non sappiano che nei loro Archivi sono contenuti i Documenti che SMENTISCONO l’epocale strage della truppa dopo la resa che vide invece la fucilazione dei ‘soli’ Ufficiali -129 il 24 e 7 il 25- perché ritenuti dai tedeschi ‘partigiani’ e capi e sobillatori di ‘franchi tiratori’ come tali passibili di fucilazione immediata attraverso un’interpretazione alla lettera delle convenzioni internazionali all’epoca vigenti su cui influì senza dubbio la MANCATA DICHIARAZIONE DI GUERRA del nostro Governo alla Germania che si sentì ‘addirittura’ in regola con le norme su accennate.
Tutto ciò a sempiterno disonore di Badoglio e suoi collaboratori genn. Ambrosio e Rossi sulla cui coscienza ricadono per intero i MORTI di Cefalonia: pochi o molti che siano stati.
Anche i ‘Banditi Acqui’, una sorta di strano complesso sul quale si è costruita un’epopea assolutamente falsa, sono stati trattati da Filippini per quello che furono: dei ‘Militari’ italiani al servizio dei tedeschi con a Capo l’allora capitano R. Apollonio che collaborarono in veste di Militari –organici alla RSI (!)- con l’alleato tradito raccontando nel dopo guerra di aver fatto il ‘doppio gioco’ e peccato per il loro Capo e per questi equivoci personaggi che i Documenti esistenti proprio nel ‘Fondo’ Apollonio abbiano smentito.in pieno tutte le panzane invereconde raccontate. V.
Proseguendo nella sua esposizione seguita con attenzione da un pubblico in cui i più attenti apparivano proprio gli uomini delle FFAA presenti a cominciare dal Presidente della locale Sez. UNUCI gen. Canu, Filippini ha poi ricordato la più recente documentazione come la CTU del prof. Carlo Gentile allegata agli Atti del processo Muhlhauser estinto nel 2009 per morte dell’imputato ma rivelatosi ulteriore fonte di prove per ricostruire esattamente gli eventi: in essa le Vittime vengono quantificate in circa 2300 –un po’ più di quelle accertate- ma sempre 1/5 di quelle sparate da infedeli resocontisti che sembrano fare a gara a chi le spara più grosse e a quanti si associano ad essi: tra questi ultimi Filippini ha ricordato con rammarico il gen. E. Pino già Capo Uff. Storico EI che a Verona il 23 settembre 2010 partecipò –senza batter ciglio- alla commemorazione di 10. 249 Morti: praticamente quasi tutto l’organico della Divisione Acqui !
E’ seguito poi un interessante dibattito in cui il Relatore ha esaurientemente risposto alle domande rivoltegli ed al termine è stato intervistato dalla giornalista Giovanna Canzano come da link che segue

Per concludere è auspicabile che Convegni come quello testè riassunto si svolgano con più frequenza perché la Verità su Cefalonia come su altri episodi della nostra disgraziata guerra –pre e post armistiziale- appartiene a tutti e non deve essere ‘taroccata’ -come è avvenuto per quella di Cefalonia- soprattutto ad opera di chi si ritiene il padrone assoluto di essa: quelle FFAA cui è bene ricordare che la loro non è una setta segreta ma un’ istituzione al servizio dello Stato la quale DEVE dire la Verità, tutta la Verità,. nient’altro che la Verità sulle vicende ad essa occorse anche perché i Caduti nelle sue fila –COME MIO PADRE- non sono di sua ‘proprietà’ ma appartengono ai loro Familiari che hanno il diritto di sapere COME e soprattutto PERCHE’ sono Morti. .
Massimo Filippini

All. Servizio Fotografico:
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