Il Governo abbandona il piano nucleare strombazzato fin dall'inizio della legislatura, pur salvando l'Agenzia preposta al settore per non dare la sensazione, di una completa smobilitazione. Una decisione che svuota di fatto il referendum (vai ai quesiti). In realta' dovra' essere la Corte di Cassazione a pronunciarsi sulla sospensione o meno della consultazione referendaria limitatamente al quesito sul nucleare.
Il ministro Romani nel corso del suo intervento del 20 aprile scorso, in Senato, ha affermato che il Governo ha “rivisto l'impostazione sul nucleare data nel 2009” e rinviato “una decisione cosi' importante ad un chiarimento complessivo in sede Europea”; cosa che lascia trasparire anche un futuro ritorno alla scelta nuclearista. E' evidente quindi che la scelta operata nel decreto legge Omnibus, in esame questi giorni al Senato, e' strumentale e punta a non far ottenere il quorum agli altri referendum ed in primis a quello sul legittimo impedimento, nel tentativo di salvare ancora una volta Berlusconi.