Sveglia! Vogliono imbavagliare i referendum

Il 12 e 13 giugno prossimi gli italiani saranno chiamati a esprimersi su quattro quesiti referendari che potrebbero segnare significativamente il futuro politico e sociale del nostro Paese: quello sul nucleare – contro il piano del governo di tornate a questa pericolosa e ormai obsoleta forma di energia -. Quello sul legittimo impedimento che, oltre a garantire una ‘giustizia giusta e uguale per tutti’, vuole essere anche una grande battaglia per il diritto e per il ripristino della legalità, menomata dalle leggi ad personam – non ultima quella sul processo breve appena approvata alla Camera – volute da Berlusconi per sfuggire ai processi nei quali è imputato. Infine i due quesiti sull’acqua, contro il tentativo del governo di privatizzarla.

Come si vede, temi fondamentali che influenzano profondamente la vita quotidiana delle persone e ancor di più incideranno su quella delle generazioni future, e che potrebbero scardinare l’attuale sistema di potere guidato dal padrone di Arcore. Per questo la solita cricca sta facendo di tutto per boicottarli, prima non accorpando l’appuntamento referendario con i ballottaggi per le amministrative del 29 maggio, ora mettendo il bavaglio ai media, soprattutto televisivi, controllati più o meno direttamente dal presidente del Consiglio.

Per questa ragione Antonio Di Pietro, presidente dell’Italia dei valori, partito che quando nessuno ancora ci credeva si è impegnato nella raccolta delle firme (e ne ha portate a casa oltre 2 milioni), non si stanca di richiamare l’attenzione sui doveri che gli organi di controllo, e la Rai, hanno di garantire la massima informazione al riguardo.

In una lettera inviata al presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, Di Pietro esprime un sentito ringraziamento “per la tempestività con la quale l’Autorità da Lei presieduta ha provveduto ad approvare il Provvedimento attuativo della legge 28/2000 per la consultazione referendaria di giugno”. “Per l’IdV –scrive il leader del partito – è importante che sia stato garantito il pieno rispetto di quanto previsto dalla legge in materia di durata del periodo di campagna referendaria, evitando artificiose restrizioni degli spazi radiotelevisivi e che sia stata mantenuta ferma la distinzione tra trasmissioni di informazione e di approfondimento giornalistico da un lato e tribune referendarie dall’altro”.

Di Pietro non manca però di sottolineare come “alla solerzia dell’Agcom nell’adempiere a un obbligo di legge, non ha corrisposto, finora, altrettanta solerzia della Commissione di Vigilanza Rai, bloccata da un atteggiamento ostruzionistico della maggioranza che con una valanga di emendamenti inammissibili, sta cercando di impedire il varo del provvedimento di sua competenza, ledendo gravemente il diritto dei cittadini ad una ampia e corretta informazione”.

Facile capire quanto sia importante, in questa situazione, restare vigili e impegnarsi in prima persona per sostenere e mantenere alta l’attenzione sul tema dei referendum. Nessuno ci regalerà nulla anzi, forze enormi remano contro il raggiungimento del quorum, e hanno dalla loro parte tv, quotidiani, magazine, illustri personaggi – spesso prezzolati – pronti a spendersi per questo. Dipende da noi, quindi, convincere quante più persone possibili ad andare a votare il 12 e 13 giugno e mettere sulle schede quattro Si: per dire no al nucleare. Per dire no al legittimo impedimento. Per dire no alla privatizzazione dell’acqua.

Per dire Si, infine, alle energie rinnovabili e alla legalità. Per lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo più pulito, un mondo migliore.

Visita www.sireferendum2011.it

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