IL CORPO DELLE RAGAZZINE

Prostituzione minorile e sesso per ottenere qualsiasi cosa: il punto di vista di ECPAT sull’Italia di oggi.
Marco Scarpati – Presidente ECPAT-Italia

L’Italia festeggia quest’anno i vent’anni della ratifica della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza ( 27 Maggio 1991). Un anniversario importante che dovrebbe spingerci a riflettere sulla deriva valoriale che il nostro Paese ha intrapreso negli ultimi anni. La Convenzione ricorda a tutti noi che anche i bambini, le bambine e gli adolescenti sono titolari di diritti civili, sociali e politici, culturali ed economici, e che tutti noi, in quanto cittadini italiani, abbiamo il dovere di tutelare e promuovere. Un compito che oggi non sembriamo capaci di portare avanti. L’immagine che circola da qualche mese sui maggiori giornali internazionali non rispecchia affatto il modello di Paese civile e attento ai bisogni dei minori.

Da vent'anni lotto contro lo sfruttamento sessuale dei minori in giro in tutto il mondo. Ho conosciuto tante bambine prostituite. Alcune di loro erano vistosamente provocanti, altre più sommesse. Tutte minorenni e tutte andavano protette. Anche contro la loro volontà, se necessario. Non esiste un diritto alla prostituzione dei minori, da nessuna parte del mondo. E in tutto il mondo i clienti della prostituzione minorile sono puniti severamente. Ovunque, quindi, è previsto un dovere ad astenersi dal coinvolgere i minori in ogni tipo di spettacolo, di follia, di uso o sfruttamento sessuale. Ho conosciuto anche tanti sfruttatori e clienti di ragazzini e ragazzine in giro per il mondo, e di loro ne ho fatti arrestare diversi. Al processo tutti dicevano la stessa cosa: io che cosa c’entro, io ho pagato una ragazza che era già in vendita. E poi voi non capite: le ragazzine di oggi (soprattutto quelle dei Paesi più poveri) sono diverse, più sviluppate.

Sono vent'anni che il mio sentimento nei confronti di queste persone è sempre lo stesso: vergogna. Una vergogna infinita che mi abbatte ogni qual volta sento dire che “ognuno a casa sua può fare quello che vuole” , confondendo la sessualità (che sta soprattutto nella libertà di scegliersi e riconoscersi) con la compravendita di corpi. Sono senza parole quando mi rendo conto che ormai, anche nel mio Paese, si sia giunti ad una normalizzazione di comportamenti fortemente sessualizzati ed erotizzati al fine di ottenere qualsiasi cosa, mi avvilisco quando vedo genitori spingere i propri figli ad una eccessiva cura del corpo, non per ragioni di salute ma per avere una chance in più nella vita, resto inerme quando scopro che molti adulti pensano di essere dei benefattori nel dare soldi a dei minorenni in cambio di qualcosa che in fondo è naturale nella vita di un essere umano, il sesso.

Ed è in questi momenti che mi domando dove sia finito il rispetto per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, dove abbiamo dimenticato il nostro ruolo di educatori, di garanti, di promotori dei più basilari diritti dell’essere umano, adulto o minore che sia.

(Tratto dalla Rivista dell'organizzazione, in uscita la prossima settimana)


ECPAT
è una rete internazionale di organizzazioni, presente in oltre 70 Paesi, impegnata nella lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini a fini commerciali: turismo sessuale a danno di minori; prostituzione minorile; tratta e traffico di minori a fini di sfruttamento sessuale; pedopornografia.
ECPAT-Italia è nata nel 1994 per combattere il turismo sessuale e far approvare la legge 269/98, che punisce gli italiani che commettono abusi sessuali su minori anche all'estero.

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