"Non si muove foglia che Dio non voglia"

Nel febbraio del 2009, ebbi uno scambio di corrispondenza con un noto teologo di una notissima rivista (non cito poiché si tratta di corrispondenza privata), nel vano tentativo di persuaderlo che Dio non interviene nelle vicende umane. Lui però, testardo, insisteva e ripeteva: “Non si muove foglia che Dio non voglia”. E io gli spiegavo che se pianto un albero e sono padrone di quell'albero e posso anche distruggerlo se voglio, non significa che sono io a decidere il momento della nascita e della morte delle sue foglie, o la loro caduta al soffiar del vento. Niente. Insisteva, e mi scriveva ancora: “Non si muove foglia che Dio non voglia”. Proprio in quel periodo un povero giovane medico fu strappato anzi tempo alla famiglia, a causa della caduta di un grosso ramo da un albero, mentre viaggiava sulla Cristoforo Colombo a Roma con la sua motocicletta. Inviai la notizia al noto teologo, aggiungendo: “Non si muove ramo che Dio non voglia”. La segretaria, signora molto gentile, mi comunicò che la risposta avrebbe avuto tempi lunghi. Però sono trascorsi più di due anni. Sarà così oberato di lavoro, il teologo, oppure avrà avuto qualche perplessità?

Renato Pierri

P.S. Per la redazione: La rivista è Famiglia Cristiana

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