"Il 6 maggio sciopero generale"

La Cgil ha indetto lo sciopero generale il 6 maggio prossimo. Ad annunciarlo, chiudendo l'attivo dei delegati di Modena, il segretario generale Susanna Camusso. Lo sciopero sarà di quattro ore con manifestazioni territoriali. La decisione di indire lo sciopero era stata già presa la scorsa settimana durante una riunione del comitato direttivo nazionale della Cgil che aveva dato mandato alla segreteria confederale di decidere la data e le modalità dello sciopero secondo la richiesta dello stesso segretario generale Susanna Camusso.Nel documento politico approvato dal direttivo si sosteneva che “è necessario rimettere al centro il tema del lavoro e dello sviluppo, riconquistare un modello contrattuale unitario e battere la pratica degli accordi separati, riassorbire la disoccupazione, contrastare il precariato, estendere le protezioni sociali e ridare fiducia ai giovani. Serve una nuova stagione fatta di obiettivi condivisi e rispettosi della dignità del lavoro e serve definire le regole della democrazia e della rappresentanza”.Cgil: “Sistema produttivo stremato, serve un piano di sviluppo” – “Su un sistema produttivo stremato, e ridotto nel numero di imprese, continua una richiesta altissima di cassa integrazione nelle sue forme più estreme: straordinaria e deroga”. Così il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commenta i dati sulla cassa integrazione a febbraio diffusi oggi dall`Inps, nel sostenere “la necessità di un piano straordinario per l`occupazione e lo sviluppo”. Fammoni rileva che “quanto dice l`istituto circa un rimbalzo atteso, peccato non si trovi traccia nelle dichiarazioni ottimistiche date a gennaio, così come riguardo a quanto sostiene il governo, a proposito di un calo della cassa integrazione che si sta traducendo in rioccupazione, peccato anche qui che il dato Istat di gennaio parli di 83mila occupati in meno”. Inoltre, prosegue Fammoni, “lo stesso numero altissimo di persone che chiedono l`indennità di disoccupazione conferma la gravità della crisi. Non tragga in inganno il leggero calo rispetto a gennaio 2010: in realtà – continua – percentualmente le domande sono molte di più perché la base di chi ha i requisiti per richiedere l`indennità di disoccupazione in questi due anni di crisi si è drasticamente ristretta”.Nel dettaglio dei dati Inps, il segretario confederale Cgil sottolinea; “In realtà il calo è solo nella cassa ordinaria, di cui le aziende non possono più usufruire, mentre si approssima per tante imprese la fine del periodo massimo di cassa straordinaria che il governo non vuole ampliare nonostante la richiesta di tutte le forze sociali mettendo di fronte alla drammatica scelta o di confluire nella cassa in deroga gonfiandola a dismisura o di lasciare a casa le persone”. In conclusione, per il sindacalista, “di ripresa e di effetti benefici sull`occupazione può parlare solo un governo che fa propaganda e tenta di nascondere i problemi e di cose che non fa. Serve un piano straordinario per l'occupazione e lo sviluppo che sarà al centro – conclude Fammoni – delle proposte della mobilitazione della Cgil verso lo sciopero generale a sostengo delle ragioni del lavoro”.Aderisce anche l'Idv – “”I dati catastrofici sulla disoccupazione, che dilaga in particolar modo tra i giovani, e quelli diffusi oggi dall`Inps, sulla drammatica ripresa delle richieste della Cassa integrazione – hanno spiegato in una nota congiunta il presidente dell`Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, e il responsabile lavoro e welfare del partito, Maurizio Zipponi.- sono il segnale di una situazione di stallo dell'economia del Paese e dell'incapacità del governo di affrontare e risolvere le emergenze. Per voltare pagina è indispensabile cambiare la classe dirigente. Ma per farlo, la protesta sociale, che raggiungerà il suo apice nelle piazze il 6 maggio, dovrà essere accompagnata dall`impegno della società civile democratica con il voto referendario. Oltre ai due quesiti per la difesa dell`acqua pubblica, a quello contro il nucleare, con il quesito sul legittimo impedimento i cittadini potranno dare il colpo definitivo a Berlusconi. Ma l'esecutivo sta lavorando affinché non si raggiunga il quorum e così il ministro Maroni ha annunciato di voler fissare il referendum il 12 giugno, invece del 29 maggio, in modo da non accorpare il referendum al ballottaggio delle amministrative, facendo spendere inutilmente allo Stato 350 milioni di euro. Una rapina ai danni dei cittadini che stentano ad arrivare a fine mese e uno sperpero ingiustificato in questa delicata fase economica”.03 marzo 2011Redazione Tiscali

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