Vittorio Messori, nella trasmissione di Gad Lerner (7 febbraio) ha affermato che la Chiesa non può criticare apertamente il comportamento immorale di Silvio Berlusconi, poiché tra Vaticano e governo italiano ci sono relazioni tra Stato e Stato. Ed è proprio questo il guaio. La Chiesa, corpo di Cristo, non può comportarsi come Cristo. Il Vaticano separa la Chiesa dal Cristo; la Chiesa dal Vangelo. Il Papa, “dolce Cristo in terra” (Caterina da Siena) può pensare che il Cavaliere, presidente del Consiglio, sia un pessimo esempio per i giovani, ma non può dirlo apertamente. Potrebbe morir dalla voglia di gridargli: “Se la tua mano o il piede ti è di scandalo, taglialo e gettalo via da te…Guai al mondo per gli scandali!”. Ma deve stare zitto. Gesù poteva esprimere chiaramente, a voce alta, il proprio pensiero. Il Papa non può farlo. Messori ha poi detto che in fondo molti italiani sono indulgenti verso il Cavaliere, quasi come se ciò andasse a loro merito. In realtà, l'indulgenza nei riguardi di colui che persevera imperterrito nell'errore e magari se ne fa vanto, diventa una sorta di connivenza, di complicità.
Renato Pierri