MILLEPROPROGHE. MALAN: APPROVAZIONE RAPIDA PER IL BENE DEL PAESE

di Carla Isabella Elena Cace

Martedì prossimo il decreto Milleproroghe sarà all'esame dell'Aula. Lo ha deciso ieri la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Questa settimana, quindi, si concluderà il lavoro nelle commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio. Dei 1.500 emendamenti presentati un numero consistente di essi sarà certamente dichiarato inammissibile. Centocinquantadue sono quelli non ammessi per materia. Ascoltiamo in merito il senatore Lucio Malan, membro della Commissione Affari Costituzionali.

La maggioranza, al fine di ottimizzare e velocizzare l'iter, ha già ridotto gli emendamenti. In che modo, senatore Malan?
“Non è un fatto di maggioranza, quanto procedurale. Per regolamento, e in passato vi sono stati in merito anche dei moniti del Presidente della Repubblica, non possono essere ammessi quegli emendamenti che sono estranei alla materia contenuta nel decreto legge. Questo è un compito che spetta in Aula al presidente Schifani e nelle Commissioni ai presidenti. Pertanto, tutti quelli che non rispondevano a criteri di ammissibilità per materia non potevano essere votati”.

Non è stato dichiarato ammissibile quello sul condono edilizio…
“Ogni senatore, della maggioranza come dell'opposizione, ha la facoltà di presentare degli emendamenti. Questo lo impegna in prima persona, ma non coinvolge necessariamente il gruppo al quale appartiene. Ricordo che anche l'anno scorso gli emendamenti sul condono edilizio furono dichiarati inammissibili”.

Quali sono le priorità per la maggioranza?
“La priorità è quella di arrivare all'approvazione di questo provvedimento in tempi rapidi, in quanto contiene importanti norme a favore di coloro che sono stati colpiti dall'alluvione nel Veneto e dal terremoto in Abruzzo. Vi sono poi direttive rilevanti a salvaguardia dell'euro e per la partecipazione dell'Italia al Fondo Monetario Internazionale, o ancora norme pro-cinema e di altri settori. Tutti gli emendamenti ritenuti ammissibili saranno esaminati con attenzione e alcuni saranno approvati in Commissione per poi approdare in Aula”.

Si riferisce a emendamenti anche dell'opposizione? C'è un apertura in merito?
“Sicuramente l'impegno è di discutere tutti gli emendamenti, compatibilmente con le esigenze di tempo e in modo che quelli dove c'è la possibilità e la praticabilità politica siano approvati, in collaborazione con l'opposizione”.

L'opposizione ha la sensazione che questo sia 'l'ultimo treno della Legislatura'. Lei cosa ne pensa?
“Il provvedimento va esaminato per quello che è, senza ricamarci sopra. Vanno approvate le cose utili e respinte quelle su cui purtroppo non ci sono le risorse e, a maggior ragione, quelle ritenute negative. Indipendentemente da quanto dura la Legislatura bisogna fare le leggi migliori possibili”.

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