L’AQUILA FRA PASSATO E FUTURO: LA CASA DELLA MUSICA

Notizia consolante, un bel regalo di Babbo Natale: la Casa delle Musica, firmata da Renzo Piano. Nel secondo anniversario del catastrofico sisma, 6 aprile 2011, inizierà la costruzione della Casa della Musica di Renzo Piano, ufficialmente denominata “Modulo ad uso concertistico provvisorio”. Renzo Piano, però, spiega che è un’opera che resterà “per sempre”, come simbolo di un legame fra L’Aquila e Trento, città da cui si è mossa la macchina della solidarietà verso la città ferita.
La Provincia di Trento finanzia l’opera con 6 milioni di euro, non solo, fornisce anche la materia prima per la sua realizzazione, il legno di abete rosso, materiale pregiato ed antisismico, che abbonda in Val di Fiemme. La Casa della Musica sarà una “cassa armonica a forma di cubo, a piani inclinati, di 20 metri per 20, per 250 posti”, più due piccoli edifici per i servizi necessari al funzionamento dell’ente ed all'accoglienza. L’immediato futuro ci riserva dunque un’esperienza nuova, un gran bel regalo dopo tanto patire, ascoltare musica eseguita in un locale progettato e realizzato proprio per la musica , firmato da uno dei più famosi architetti del mondo.
Ma come si fa a non pensare al vecchio auditorium, quello intitolato a Nino Carloni, ricavato in un’ ala del forte spagnolo, dalle mura di pietra spesse, perfettamente isolato dai suoni del mondo esterno, nicchia generosa ed accogliente per tanti appassionati di musica cui ha regalato indimenticabili ore di ascolto. Pochi posti forse, ma preziosi per l’ascolto.
Non accadrà con questa nuova costruzione che la città acquisti da una parte e perda dall’altra? Cioè, non accadrà che la costruzione di un auditorium ufficialmente definito provvisorio, ma che deve durare per sempre, rimandi di fatto a tempo indeterminato, cioè al mai, il restauro ed il ripristino del vecchio auditorium all' uso precedente il sisma? Significherebbe che noi non ci rimetteremo più piede, poco male, ma neppure i figli ed i nipoti potranno mai vederlo, questa sì che sarebbe una bella perdita per la città.
Voglio sottolineare un aspetto di questo progetto sicuramente positivo per la città, senza le inevitabili riserve provenienti dal conflitto e dall’ oscillazione tra passato e futuro, fra vecchio e nuovo. 200 abeti rossi, tanti quanti ne sono stati necessari per la costruzione della struttura portante dell’edificio, saranno messi a dimora nei dintorni della Casa della Musica. Certamente la città si arricchirà di una zona verde, che sia tenuta ben curata e pulita, per piacere. E come se si realizzasse un frammento del mio sogno di città nuova: verde, pulita, solidale, aperta ed accogliente, dimentica delle tante chiusure gelide e rocciose del suo passato.
Dunque, avanti il nuovo, in questo caso eccellente, a L’Aquila la Casa della Musica di Renzo Piano, figlia minore, ma non meno prestigiosa, della Città della Musica di Roma.
Che questa sia motivo di orgoglio per L’Aquila, come quella lo è per Roma. Ma, per piacere, senza dimenticare per sempre l’antico, anche questo qualificante e prestigioso, abbandonandolo alla desolazione ed all'incuria.

emedoro@gmail.com

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