Che l’interesse comune prevalga sugli interessi di parte

Il Parlamento italiano ha confermato ancora una volta la fiducia a Silvio Berlusconi e al suo Governo.

Gianfranco Fini, che ha trasformato gli uffici della Presidenza della Camera nel quartier generale non solo del suo nuovo partito, ma anche dell'auto proclamato “Comitato di liberazione nazionale da Berlusconi” e del “Terzo Polo”, è stato sconfitto. Rispetto istituzionale e dignità personale vorrebbero che si dimettesse da Presidente della Camera.

Ora comincia una fase nuova della politica italiana che vede al centro sempre Silvio Berlusconi e il suo Governo.

E' un momento importante che impone il sostegno a questo Governo da parte di tutte le forze moderate convinte della necessità di realizzare in via prioritaria le riforme del federalismo, del fisco, dello Statuto dei Lavori e della giustizia, le liberalizzazioni del sistema produttivo ed il piano per il Sud.

Gianfranco Fini, con la sua iniziativa sconsiderata e irresponsabile, puntava ad ottenere che Berlusconi si presentasse al Vertice dei primi ministri del Ppe e al Consiglio europeo, che si svolgono a Bruxelles proprio in queste ore, da dimissionario, nulla importandogli di indebolire così l'Italia intera.

La mossa non é riuscita, e Berlusconi potrà agire in sede europea da protagonista per sostenere gli interessi italiani, che mai come ora si identificano con quelli europei, per salvaguardare l'Euro, difendere la stabilità finanziaria e rilanciare gli investimenti tramite gli Eurobond proposti dal Ministro Tremonti e dal Presidente dell'Eurogruppo Juncker.

Martedì Roma è stata vittima di violenze barbariche e criminali, come non si vedevano da tempo. Vogliamo essere chiari: chi trasforma la competizione politica in scontro personale, chi crea una nuova categoria socio-politica se non addirittura dell'essere, il “berlusconismo”, e pratica la sua presunta antitesi, l'”antiberlusconismo”, come fosse una religione ed una ragione di vita, sobilla violentatori e picchiatori per passione o professione. Continuare a ripetere, come dischi rotti, che Berlusconi è brutto, sporco e cattivo, un gangster, un mafioso, uno che pensa solo a se stesso (e lo si va a dire nelle scuole ai giovani studenti) non può che produrre azioni violente del tipo di quelle viste a Roma. Il mantra dell'antiberlusconismo ripetuto all'infinito crea mani assassine. L'abbiamo visto l'anno scorso in Piazza Duomo a Milano.

L'Italia ha già vissuto momenti dolorosi di aspro e sanguinoso conflitto: deve essere responsabilità di tutti impegnarsi affinchè ciò non avvenga mai più.

Occorre che gli interessi collettivi prevalgano sugli interessi di parte. Dobbiamo tutti contribuire a rasserenare il clima politico. Basta con la personalizzazione della politica! Che si discuta di contenuti. Forse che l'opposizione, sia essa di destra o di sinistra, si ritrova a corto di argomenti di fronte ad un governo del fare? Forse che non ha null'altro da opporre se non l'urlo fideistico del “tutto tranne Berlusconi”? Se é così, allora lo slogan “meno male che Silvio c'é” é diventato una verità.

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