Non c’è bisogno di un terzo polo in Italia se si considera che la sinistra non esiste

La sinistra per essere tale ha necessità di una ideologia.

Da quando l’intero blocco a sinistra si è spersonalizzato prescindendo da qualsivoglia ideologia, ha finito con il confondersi con politiche moderate esistite da sempre e, per giunta, in sua netta contrapposizione.
La sinistra oggi, occupa inutilmente un polo nel panorama politico nazionale in quanto ripetitiva solo di valori elementari e socialmente fondamentali come la famiglia, le pensioni, la scuola, l’università, il lavoro ecc. Lo dimostra la liquefazione della Margherita con il Pd che se matrimonio felice non è stato e non è lo deve solo all’azione politica e di disturbo della Chiesa nelle sue componenti fortemente politicizzate. Politiche, dicevamo, che hanno fatto le fortune del “centro” politico italiano che ha governato l’Italia per cinquanta anni ed ambisce a continuare.
La forza delle compagini di sinistra deve necessariamente riconoscersi in uno straccio di ideologia senza la quale perde la propria identità ed appare vagabondare, cieca, nei suoi percorsi politici inciampando su sé stessa.
Eccola dunque, occupare un polo senza titolo effettivo, anzi alla ricerca spasmodica proprio di una scusante che ne giustifichi la postazione.
Se i comunisti di una volta assai caratterizzati e caratterizzanti si son dovuti piegare al volere della storia e degli elettori, nessuna speranza la cosiddetta “sinistra” odierna può avere in futuro di spostare l’asse degli orientamenti elettorali e battere così le forze politiche ad essa contrapposte.

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