La mia sarà solo un'assurda fantasia, però, il caso della tredicenne scomparsa (non uccisa, come qualche giornalista senza scrupoli ha scritto) da Brembate, mi fa pensare ad uno di quei film, dove il colpevole è una persona al di sopra di ogni sospetto, che ad arte (chi non la conosce meglio di lui?) svia le indagini. Il primo testimone, non solo non è creduto, ma si becca addirittura una denuncia per falso ideologico e procurato allarme (?), il che serve a scoraggiare qualsiasi altro testimone a farsi avanti. Poi, prima ancora d'avere appurato se il marocchino Mohamed Fikri fosse colpevole, si cerca il corpo della ragazzina, dando per scontato che sia morta. Una persona al di sopra di ogni sospetto, ma “autorevole”, avrebbe potuto facilmente persuadere la tredicenne a seguirlo, anche senza avere familiarità con lei.
Veronica Tussi