I bravi premier stanno in ufficio a governare

di Renzo Balmelli

MIGRANTI – A sentire il Cavaliere i bravi studenti sono a casa a studiare. Il signore di Arcore dimentica pero’ che gli italiani continuano a emigrare: un milione in fuga negli ultimi quattro anni. E che tra questi vi sono numerosi ricercatori accolti a braccia aperte dai maggiori atenei mondiali. La ricerca – osservano gli analisti del fenomeno – non è solo uno dei motori dello sviluppo , ma anche un grande investimento per frenare l’esodo dei cervelli. Sotto questo punto di vista la riforma Gelmini fortemente constestata e rinviata non migliora assolutamente nulla. Quindi, piuttosto che puntare il dito contro i giovani, sarebbe meglio correre ai ripari. Anche i bravi premier, infatti, anziché tenere inutili sermoncini, dovrebbero essere in ufficio a smaltire dossier sulle ragioni che spingono milioni di italiani a vivere e lavorare all’estero.

SEGRETI – Ancora non è chiaro dove porterà il ciclone informativo di Wikileaks e in che misura la violazione della riservatezza potrà compromettere i rapporti fra le nazioni. Ma forse non ci sarebbe da meravigliarsi se, quando la tempesta si sarà placata, realizzeremo che la vera sorpresa è l’assenza di sorprese. Che i segreti erano segreti di Pulcinella. Che in Italia, tanto per dirne una, non è stata certo l’arma letale di Assange a svelare la vera natura di Berlusconi vanitoso, inaffidabile, inefficace e piu’ attento alle proprie fortune private che alla cosa pubblica. Si sapeva. Alla stessa stregua non meraviglia che nelle cancellerie fioriscano giudizi al vetriolo sui “migliori amici” nel solco di un vezzo che affonda la sue radici nella notte dei tempi. Forse converrà aggiornare le citazioni. D’ora in poi diremo che è la Rete e non la guerra la prosecuzione della diplomazia con altri mezzi.

COMPLOTTO – Né sabato né domenica né lunedi. Mai. Come nella tradizione cara a De Filippo le scadenze indicate dal premier per ripulire le strade di Napoli sono solo apparenza, fuochi d’artificio. Brillano un istante, poi torna il buio. Per giustificarsi il Cavaliere ha messo le mani avanti togliendo dal cilindro l’ennesimo trucco: nientemeno che la teoria del complotto su scala mondiale ai danni dell’Italia. Rifiuti, Pompei, Finmeccanica, Aquila, Ruby, escort e quant’altro non esistono, sono da ricondurre a un unico disegno “ordito dai soliti comunisti imbeccati dai giornali ostili”. Una congiura in piena regola volta a mettere in cattiva luce il Paese. E’ paranoia. Un esecutivo che solleva un problema del genere dimostra di essere un governo pericoloso.

PAUSA – Non che a Montecitorio si facessero gli straordinari. Sono ormai otto mesi che la Camera è di fatto immobilizzata dalle faide del Pdl e dall’ignavia di Palazzo Chigi. Ma sapere che l’aula è chiusa fino al dibattito sulla fiducia e che mezzo Parlamento è fuori servizio fa una certa impressione.Tanto piu’ che da parte della maggioranza non c’era nessuna ragione valida per adottare un simile provvedimento, se non risparmiare all’esecutivo l’onta di andare sotto a ogni votazione. E’ una pausa forzata e scandalosa che nel clima di cupio dissolvi in cui si consuma l’atto finale del berlusconismo suggerisce inquietanti atmosfere post-Weimar, atmosfere cariche di incognite. Chi sfiducia chi? E di di chi ci si puo’ fidare? E’ un labirintico gioco di parole e di rimandi il prologo al 14 dicembre, quando il Parlamento deciderà di staccare o meno la spina al governo. L'incertezza rimane, e tutto questo rende molto più complicata qualunque riflessione sul “dopo”.

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