“Il risultato delle primarie del Pd nella citta' di Milano fotografa con chiarezza la situazione di grande difficolta' del partito. Il candidato di Bersani e' stato battuto da un candidato molto vicino all'estrema sinistra vendoliana. Non solo il Pd con i suoi esponenti di 'punta' non riesce a vincere le primarie interne, ma non riesce nemmeno a riacquistare un minimo di credibilita' presso il proprio elettorato”. Lo dichiara Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl. Il capogruppo sottolinea che “l'affluenza alle urne, che avevano annunciato strepitosa, sarebbe stata, prendendo per buone le cifre fornite, di 60 mila elettori, di gran lunga inferiore quindi ai 100mila votanti attesi ed anche alle primarie amministrative del 2006. Un fallimento su tutti i fronti che dovrebbe far riflettere i vertici del partito”. “Piuttosto che perdere tempo a scrivere inutili mozioni di sfiducia e ad invocare improbabili scenari di nuovi governi e impossibili maggioranze -prosegue- si guardassero intorno e pensassero ai propri guai. Ormai il Pd ha perso consensi e la base elettorale del partito non c'e' piu'. Dovrebbero abbassare i toni -conclude Gasparri- e riflettere sui loro drammi, prima di essere del tutto cannibalizzati dalla sinistra piu' estrema”.