A QUESTO PUNTO, NON RESTEREBBE ALTRO CHE FARE UN GOVERNO EVANGELO-TECNICO-COSTITUZIONALE CON…

IL CARD. BAGNASCO

La situazione politica italiana è talmente confusa in questo momento da non poter ipotizzare una soluzione veloce, e quand’anche si dovesse trovare un qualche accordo politico al riguardo, sicuramente non ci sarebbe alcuna certezza che un’eventuale, anche raffazzonata soluzione, potrebbe far funzionare le cose. Insomma saremmo quasi sicuramente allo “statu quo ante”. Purtroppo, anche se ci sarebbero infatti diversi filoni per perseguire un comune obiettivo, ossia la caduta di Berlusconi, tutti preferiscono galleggiare, lasciando in tempesta la governabilità.

Ne è prova che, malgrado esistano molti punti di contatto, se non addirittura di condivisione programmatica fra i diversi partiti, questa condivisione non può essere materializzata in quanto Fini non vuole la Lega (ed a mio avviso ha ragione) , La Lega non vuole l’Udc e viceversa, sia Fini che Casini non vogliono Di Pietro né Vendola, mentre Bersani che vorrebbe quasi tutti, si trova pure lui in un marasma dal quale non sa come uscirne. Insomma, il clima è, a dir poco, di un’ambiguità assoluta. Ed un tantino anche vigliacca.

Posto che uscirne si deve, bisognerà pur risolvere il problema. Come ?

Mi esprimo con una provocazione del tutto demandata alla fantasia, provocazione che, se non altro, potrebbe essere un pretesto per sollevare un certo divertimento mediatico. Soprattutto per la anomala tipologia di questa provocazione.

Ho avuto occasione in questi anni di fare delle osservazioni, ma anche di ascoltare qualche personaggio del Clero. Alla mia richiesta così concepita : “Se Lei non fosse diventato Parroco, Monsignore Cappellano ecc., quale altra strada Le sarebbe piaciuto percorrere ?” Risposta immediata: “ Quella della politica, secondo i dettami del Vangelo”.

Premessa provocatoriamente necessaria questa mia per introdurmi più razionalmente in quanto sto per dire. Considerato che il clima politico è quello che è, e che trovare una soluzione che non debba far i conti con gravissimi ed imponderabili pericoli soprattutto per i cittadini si sta rivelando assai problematica, perché non si prende in considerazione di dare il governo in mano di un… prelato, che potrebbe essere benissimo il Cardinale Bagnasco, il quale, da grande ed oculato osservatore politico quale è, e per di più perfettamente ferrato sulle Encicliche papali, con particolare riferimento a quelle della dottrina sociale della Chiesa, potrebbe in qualche modo dare un input al problema del lavoro, in un quadro di evangelizzazione socio-politica, di cui l’Italia ha bisogno assolutamente prioritario ?

Se finora infatti non si è fatto caso al problema del conflitto di interessi in capo al nostro premier, a maggior ragione si dovrebbe glissare in ordine all’accordo fra i Patti Lateranensi e questo Stato, che, a furia di galleggiare, come ha detto ieri lo stesso Cardinale Bagnasco, finirà presto per sprofondare, e non solo per le alluvioni…. aggiungo io. Del resto, a pensarci bene, una eventualità della specie, potrebbe essere anche evangelicamente vincente..

D’accordo, la mia è una provocazione, che potrebbe avallare (ma questa è una mia boutade) anche il discorso di Walter Veltroni, il quale, qualche settimana fa, con riferimento all’uscita di Alessandro Profumo da Unicredit, ipotizzava l’entrata di un Papa straniero ….realtà che, anche se il Presidente della CEI non è proprio straniero, l’avremmo già in casa…, bello e pronto, senza alcuna riserva sulle sue potenziali performances politiche.

Posto che ci stia…

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