Pd Roma: congresso politico o competizione muscolare ?

E’ difficile comparare circostanze, reciprocamente distanti nel tempo, di cui fummo e siamo parimenti testimoni, senza essere inconsciamente tentati dalla “laudatio temporis acti”: sorta di compensazione consolatoria all’ amaro procedere dell’ età .

Scontata questa ammissione, la prova di democrazia interna del Pd romano per la scelta del suo segretario cittadino procede secondo canoni che, nella faticosa applicazione di un regolamento complicato, appare vulnerabile soprattutto per la povertà delle tematiche politiche che lo caratterizzano.

Scontato il massimo sforzo nella scelta dei candidati alla carica, due di area Bersani ( Marco Miccoli, attualmente consigliere provinciale, ed Eugenio Patanè , avvocato e già consigliere comunale della precedente consigliatura ), e uno di area Veltroni ( Orlando Corsetti , attualmente presidente del primo municipio ) appare chiara una vocazione largamente prevalente della base degli iscritti che si posiziona e si coagula attorno ad essi.

I raggruppamenti dei sostenitori dell’ uno e dell’ altro si rivelano guidati quasi esclusivamente da considerazioni del loro grado di successo e quasi indifferenti all’ identificazione di eventuali messaggi e programmi di cui i candidati medesimi sono peraltro scarsamente prodighi.

Rammarico particolare proviene aggiuntivamente dalla prova di fragilità della componente del partito facente capo al Sen. Ignazio Marino ( che proprio a Roma aveva raccolto una buona messe di voti alle primarie dello scorso anno ) e che, scindendosi in due o tre tronconi, sembra affossare i suoi orgogliosi tratti distintivi, la sua autonomia e la contestazione della forza dell’ apparato.

E proprio in ordine a quello che risulterà essere il numero degli elettori attivi, assai limitata è la consapevolezza delle garanzie mancanti, o non pubblicizzate responsabilità funzionali, per la regolarità del risultato finale.

Non sembrano infatti chiare le norme o, meglio, l’ evidenza degli organi ingordo di garantire che tale risultato possa limpidamente scaturire esclusivamente da elettori effettivi che, per nome e identificazione, risultino cioè inclusi nella lista dei circa trentamila iscritti al partito e partecipanti alle primarie dello scorso anno.

Non è irrilevante notare, al riguardo, che al 29 ottobre scorso, momento della presentazione delle candidature per la segreteria comunale, il numero di coloro che avevano rinnovato la tessera era calcolato, seppure non molto rigorosamente, di poco superiore a un terzo di tale numero, e che comunque è complicato verificare la loro condizione di iscritti vecchi ( almeno di un anno ) oppure di nuovi iscritti e come tali, secondo il regolamento, non ammissibili alle votazioni.

Lasciando aperte le considerazioni relative alle votazioni per gli organismi minori ( coordinatore di circolo o di municipio ), non è possibile tacere che tale appuntamento elettorale per il Pd romano e laziale che già subisce la mortificazione di un commissario ai suoi organismi alla regione, è ancora lontano dall’ essere un momento di recupero adeguatamente confezionato.

E non dimenticando infine che il Pd è sorto con molteplici proclamate intenzioni di dare attuazione all’ art. 49 della Costituzione .

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy