RIFORMA UNIVERSITARIA A.C.3687 DDL GELMINI

Onorevoli Deputati,
5 anni fa, nell’Autunno 2005, la Camera approvò la legge Moratti, n°230/2005, che ha messo da esaurimento il ruolo dei Ricercatori Universitari, a partire dal 1° Ottobre 2013, ed ha cambiato i concorsi universitari, da locali a nazionali.
La legge Moratti è rimasta in larga parte inattuata e si è posta la necessità di una nuova Riforma dell’Università nella versione del DDL Gelmini, riesumando per la fase transitoria l’applicazione della legge Berlinguer 210/1998 per l’espletamento di concorsi locali (con vincitore+idoneo).
Oggi appare di tutta evidenza che l’Università soffre di una crisi strutturale e che sono rimasti irrisolti i suoi principali problemi: la drastica carenza delle risorse, il ridimensionamento degli organici dei docenti di ruolo, la messa ad esaurimento dei ricercatori cui non si riconosce neppure il ruolo docente, lo svilimento della figura del professore associato, la persistenza di una amplissima area di precariato universitario che non vede reali prospetttive di accesso alla docenza.
Nel rapporto sugli oggettivi indicatori OCSE, appena pubblicato, l’Italia risulta al 2° posto per la produttività scientifica certificata dei propri Ricercatori, ma al penultimo posto in Europa per finanziamenti ad Università e Ricerca. L’Italia ha pochi ma buoni Ricercatori e necessita di più Ricercatori di ruolo: mettere ad esaurimento il ruolo dei Ricercatori è un errore imperdonabile. La riforma Gelmini, al di là delle buone intenzioni che non mettiamo in discussione, non sembra in grado di risolvere questi problemi in profondità. Noi proponiamo, invece, che sia difesa l’autonomia ed il ruolo dell’Università come Istituzione pubblica, che all’Università siano destinate più risorse, che sia definito lo stato giuridico dei ricercatori,ad esempio riconoscendo loro il ruolo di professori aggregati, che non si umilino i professori di ruolo, in particolare gli Associati, che siano programmati certi e concreti percorsi di accesso alla docenza per i giovani precari.
Noi facciamo un appello a tutti gli Onorevoli Deputati perché siano all’altezza della sfida presente e in grado di esprimere un atto di responsabilità. Non ci muove nessun intento ideologico o strumentale ma il sincero desiderio di aiutare l’Università quale motore dello sviluppo e della crescita del Paese.
Di fronte alla pur evidente necessità di garantire l’equilibrio finanziario e la pace sociale in Italia sia a Voi chiaro che l’Università è importante e merita un credito aggiuntivo.
Per questo Vi chiediamo di rivedere la Riforma Gelmini, ritirandola nella sua attuale versione uscita dai lavori della VII Commissione Cultura della Camera e riscrivendola attraverso un serio ed ampio confronto con il mondo universitario in una logica di ricerca di autentico bene comune e di concreta soluzione dei problemi. Da parte nostra rimane la disponibilità ad impegnarci in modo onesto e trasparente.
Cordiali saluti,

Gaetano Dammacco Vito D’Andrea Gianfranco Tonnarini
Professore Ordinario Professore Associato Professore Aggregato

Aldo Orlacchio Santo Signorelli Paolo Stefanì
Professore Ordinario Professore Associato Professore Aggregato

Roma, 1° Novembre 2010 CISL UNIVERSITA’ – DIPARTIMENTO DOCENTI

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