Le banche peggio del fisco. Intervista a Beppe Scienza

A cosa servono le banche in Italia? Questa domanda, semplice, semplice, ha molte risposte, nessuna rassicurante per i risparmiatori. Se i partiti sono i camerieri dei banchieri, i banchieri per conto di chi operano, chi servono a tavola? Chi muove i fili dei grandi banchieri della finanza, da Passera a Geronzi? Qual è il reale potere di questi ultimi? A giudicare dalla fine di Arpe e Profumo licenziati dalla mattina alla sera, non molto. Qualcuno dura più di altri perché è più funzionale al sistema. Le banche rispondono a interessi superiori, sconosciuti ai più, investono i soldi dei risparmiatori in buchi neri, come è avvenuto per Telecom, per Alitalia, per Air One. Investimenti a fondo perduto buttati nel cesso fatti con i soldi dei correntisti, di chi deposita i suoi risparmi. Le banche sanno sempre prima quello che i loro clienti sapranno dopo. Questo è il trucco che gli consente di vendere i derivati con il buco dentro o di consigliare l'acquisto di obbligazioni Parmalat fino a un'ora prima della bancarotta. Le banche possono consigliare, vendere azioni di aziende a un valore inesistente, come è avvenuto per Saras, il cui titolo è stato subito svalutato dal mercato, senza mai rischiare nulla.
Le banche italiane sono un monopolio di fatto, i loro servizi hanno un costo superiore (spesso di molto) alle banche europee. Sono al servizio di politica, lobby. Finanziano cemento e centrali nucleari, Tav e ponte di Messina, ma ottenere un prestito per un piccolo imprenditore per la sua azienda o un mutuo per una famiglia è peggio che scalare l'Everest. Le banche decidono se un'impresa vive o muore, se un territorio è distrutto o rilanciato.

Intervista a Beppe Scienza del Dipartimento di Matematica Università di Torino.

Le banche, il vero nemico ( espandi | comprimi)
“Sono Beppe Scienza, mi occupo di matematica e di soldi, di matematica finanziaria e oggi parleremo di imposte, di tasse perché l’argomento interessa sempre gli italiani, gli italiani odiano il fisco, non entro in merito se questo odio sia motivato, esagerato, su cui si specula, però una cosa merita chiarire. Per i risparmiatori il vero nemico non è assolutamente il fisco, ma in generale sono le banche, il sistema finanziario, i fondi comuni a portare via soldi ai risparmiatori, molti di più di quelli che porta via il fisco.Il discorso riguardo ai risparmiatori concerne il risparmio gestito, in particolare i fondi comuni che interessano circa 10 milioni di risparmiatori italiani e su questo vorrei fare una piccola premessa, non voglio infatti questa volta citare dati miei, ma dati di un’altra fonte: l’ufficio studi di Mediobanca e qui c’è qualcosa da dire, perché uno pensa a Mediobanca e dice: quelli figuriamoci: Cesare Geronzi, i Ligresti che razza di gente c’è, non entro in merito, capisco benissimo che uno storca il naso, però esiste, oltre a Mediobanca in sé, il suo ufficio studi e a capo dell’ufficio studi da anni c’è una persona sconosciuta ai più, a cui però i risparmiatori italiani dovrebbero erigere un monumento. E' Fulvio Coltorti, una persona dal fare schivo, uno studioso, un ricercatore, un economista di grandi capacità che non ama la pubblicità, di un’onesta adamantina. Da quasi 20 anni ogni anno con il suo ufficio studi passa al setaccio i fondi comuni italiani e quelli che vengono fuori sono atti d’accusa da cui non si salverebbero se non fosse che la stampa italiana è invece complice per aiutare la banda, gli sfasciacarrozze del risparmio gestito, quindi prendo a riferimento i dati dalla ricerca annuale di Mediobanca.
In particolare l’ufficio studi di Mediobanca insieme a altre ricerche, da anni fa le pulci al risparmio gestito, ai fondi comuni e qualche altro prodotto simile e ogni anno esce una ricerca, questa è quella dell’anno scorso perché quella uscita a luglio è ancora in corso di stampa.
Il 2009 è stato un anno tutto sommato molto fortunato, perché i fondi obbligazionari hanno mediamente reso, possiamo vedere qua, dall’indagine dell’ufficio studi di Medio Banca sui 1012 fondi Siccavo italiani dal 1984 al 2009, Siccavo è una specie di fondo comune un po’ diverso, nel 2009 i fondi obbligazionari hanno reso al lordo il 6,2%, i costi sono stati il 1,1%, resta un 5, le tasse lo 0,6%, totale netto 4,4%, quindi banche, Sgr, il mondo finanziario non sono solo banche ma soprattutto banche direttamente o indirettamente hanno preso l’1,1 %, il fisco ha preso solo lo 0,6%, quindi sui fondi obbligazionari 2009, le banche, i gestori sono preso quasi il doppio del fisco. Prendiamo 10 anni dal 2000 al 2009 compresi, tutti fondi comuni sempre dall’indagine dell’ufficio studi di Mediobanca , ci sono tutti i dati, in media il rendimento annuo è stato dell’1,4% senza i costi, quanti sono stati i costi? L’1,4 %, si sono mangiati tutto il rendimento, tasse zero visto che a questo punto rendimento zero, tasse zero, quindi qui le banche hanno preso l’1,4 % all’anno, il fisco poveraccio non ha preso il becco di un quattrino!
Su questo poi potremmo anche aggiungere che però rendimento zero vuole dire con i prezzi che sono aumentati in quei 10 anni del 23%, vuole dire che uno ci ha perso il 19%, aveva 100 all’inizio, alla fine il potere di acquisto è 81, ecco le bravure del risparmio gestito!

Riprendete il controllo dei vostri soldi ! ( espandi | comprimi)
Prima conclusione direi inconfutabile, il mondo finanziario, le banche, le banche e i loro collegati vari etc., portano via in Italia molti più soldi ai risparmiatori, di quanti gliene porta via il fisco, quindi prima di lamentarsi delle tasse i risparmiatori devono lamentarsi semmai delle banche, però vorrei aggiungere qualcosa sempre riprendendo le analisi dell’ufficio studi di Mediobanca,

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