A "Vaffan…bicchieri" se risponne con "Vaffan…zero"

La Rai ha sanzionato Michele Santoro, se stessa, nonché i telespettatori, con una sospensione di 10 giorni della trasmissione “Anno Zero” e detrazione dello stipendio (solo a Santoro) dal 18 ottobre, a causa di un “Vaffan…bicchiere”, che il conduttore ha inviato pubblicamente al direttore generale Mauro Masi. E Maurizio Lupi ha commentato: ''In quale azienda un dipendente può permettersi di insultare il suo direttore generale senza subire conseguenze? L'insulto è libertà di stampa?”. Maurizio Lupi avrebbe ragione, e pure Mauro Masi avrebbe ragione, se mandare elegantemente scherzosamente simpaticamente al quel paese una persona, fosse un insulto. A mio parere un semplice richiamo sarebbe stato più che sufficiente. Io, al posto di Mauro Masi, avrei risposto con un “Vaffan…zero”. Ma il senso dell'umorismo, nonché il senso della misura (ahimè) sembrano essere svaniti. E se fossi al posto di Santoro, senza commenti, nella prossima trasmissione manderei in onda la canzoncina di Alberto Sordi: “Te c'hanno mai mandato a quel paese, sapessi quanta gente che ce sta, er primo cittadino è amico mio, tu dije che te c'ho mannato io, e va e va…”. Me raccomanno, però, che non la canti Michele, come fece con “Bella ciao”, ché è stonato come una campana!

Miriam Della Croce

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